Francesco Di Rienzo: Passiamo adesso alla terza eccellenza capracottese. Tocchiamo un altro settore che per noi è molto importante e si richiama direttamente a uno degli obiettivi della nostra Associazione, espressamente previsto dal nostro Statuto: il rafforzamento dei rapporti tra le comunità capracottesi d’Italia, d’Europa e d’America mediante il web e progetti di scambio culturale. Terza eccellenza capracottese 2013: l’ambasciatore della Repubblica Argentina in Italia, Torcuato Di Tella. Eccellenza, gli italiani che emigravano in Argentina- e in particolare i capracottesi- cosa facevano?
Torcuato Di Tella: Cercavano una nuova vita. L’emigrazione fu un’esperienza drammatica perché chi partiva doveva affrontare terribili difficoltà. Prima di tutto, il viaggio. Pochi attraversavano comodamente l’Oceano: la maggior parte viaggiava ammassata in terza classe praticamente come bestiame. Poi, una volta sbarcati nel Nuovo Mondo- in Argentina, negli Stati Uniti, o in Brasile- c’erano altre difficoltà. Magari, poi, qualcuno doveva rientrare in patria e, successivamente, ritornare in Argentina. Mio padre, per esempio, andò in Argentina quando aveva appena due anni. Quindi, non emigrò lui ma i suoi genitori. Si sono stabiliti lì e hanno creato una piccola azienda di tabacchi. Poi, sono falliti. Dopo alcuni anni sono ritornati in Italia: avevano una masseria vicino a Capracotta. Quando è morto il padre di mio padre, sono ritornati in Argentina. Quando è scoppiata la Prima Guerra Mondiale, mio padre era uno studente universitario: studiava ingegneria. L’Italia lo ha richiamato alle armi. Mio padre è venuto qui per difendere il suo paese d’origine. È stato nominato ufficiale: tenente di un gruppo di telegrafisti. Al termine del conflitto, gli hanno offerto il grado di capitano dell’Esercito ma lui ha preferito rientrare a Buenos Aires.
Francesco Di Rienzo: Eccellenza, oggi esiste un interessante sito realizzato da due capracottesi d’Oltreoceano, Antonio Virgilio Castiglione e Ben Lariccia, www.immigrationfromcapracotta.com, che fornisce numerose notizie sulla vita e le vicende di tanti nostri compaesani nel continente americano. C’è l’elenco dei capracottesi sbarcati sulle rive del Rio della Plata o dell’Hudson in cerca di fortuna, ci sono le foto di tanti emigrati e la storia di alcuni di essi.
Torcuato Di Tella: Conosco Antonio Castiglione. Mi parla e mi scrive spesso su Capracotta. Ogni tanto scopre qualche persona di spicco come il viceré del Perù, don Carmine Niccolò Caracciolo di Santobuono, che aveva il titolo nobiliare su Capracotta. Oggi, ci sono tanti capracottesi in Argentina che ricordano il loro paese di origine. Nella mia famiglia, c’era molta immaginazione su Capracotta perché, anche se mio padre non ricordava molto perché è andato via in tenera età, le mie zie mi parlavano sempre di Capracotta. Inoltre, dopo la Guerra, mio padre non è più potuto rientrare in Italia a causa del suo impegno politico anti-fascista. Quindi, per me, da bambino, Capracotta era un luogo onirico, un luogo dell’immaginazione.
Francesco Di Rienzo: Oggi, però, Capracotta fortunatamente per lei non è più un luogo dell’immaginazione ma un luogo reale. Anzi, oggi lei è diventato una eccellenza del nostro paese.
Torcuato Di Tella: Ho fatto quello che ho potuto ricordando sempre i vincoli tra l’Italia e l’Argentina. L’Argentina è semplicemente l’Italia dell’altro lato del mondo. Non c’è Paese al mondo che ha più italiani rispetto all’Argentina: più della metà della popolazione argentina ha origini italiane. Quasi tutti hanno dimenticato la lingua italiana ma ricordano le comunità di provenienza dei loro antenati emigrati.
Francesco Di Rienzo: Eccellenza, noi riscontriamo tutto questo attraverso il nostro profilo facebook. Siamo in contatto con molti discendenti di emigrati capracottesi in Argentina. Ci mandano foto dei loro avi e ci chiedono di poter entrare in contatto con i loro famigliari in Italia. È chiaro che, a distanza di tanti decenni, è difficile riuscire a rintracciare i loro parenti. Però, colpisce l’attaccamento che dimostrano verso la propria comunità di provenienza.
Domenico Di Nucci: Eccellenza, vorrei chiederle di darci una mano a ristabilire i contatti con i nostri compaesani d’Oltreoceano. In che modo? Diffondendo il nostro impegno per raccogliere dal vivo le testimonianze di vita dei capracottesi che stanno lì. Non solo: volevo invitare l’ambasciatore a darci una mano per creare delle facilitazioni ai nostri compaesani per poter visitare Capracotta.
Torcuato Di Tella: Faremo quello che possiamo. Al momento, stiamo incoraggiando gemellaggi tra città italiane e argentina. C’è un posto nel Sud della Provincia di Buenos Aires, si chiama Loberìa, dove esiste una forte colonia di capracottesi. Potrebbe essere un’idea da percorrere.
Francesco Di Rienzo: Nel segno del recupero e della promozione dei valori, delle tradizioni, della storia, degli usi e dei costumi della civiltà capracottese, conferiamo, ai sensi dell’articolo 4 dello Statuto, il Premio Eccellenza Capracottese a S.E. Dott. Torcuato Di Tella per i meriti cospicui e distinti negli studi sul fenomeno dell’immigrazione e dell’integrazione degli italiani in Argentina serbando sempre vivo nel cuore un forte attaccamento per il proprio paese d’origine: Capracotta.