Antica famiglia appartenente al ceto cd. civile, insediatasi a Capracotta alla metà del XVI secolo; le origini, più antiche, sono radicate tra il Molise e la Puglia, nelle città di Mirabello Sannitico e Sant’Agata di Puglia, in cui si sono rinvenute tracce significative sui progenitori. La scelta di insediarsi a Capracotta si deve ai legami matrimoniali ed agli spostamenti imposti nel Regno Borbonico agli Ufficiali delle milizie e ai Funzionari governativi. Oltremodo, i componenti della Famiglia curavano i propri interessi commerciali, stante le proprietà di greggi e armenti oltre a fondi ed edifici sparsi sui territori di Sant’Agata di Puglia, nella locazione di Canosa di Puglia, a Mirabello, San Pietro Avellana e Capracotta.
I capostipiti hanno prosperato e dato origine ad ulteriori ceppi familiari, imparentandosi con altre famiglie gentilizie del luogo come i Falconi, i Conti, i Mosca, i di Buccio, i di Nucci, i Pettinicchio, i del Baccaro. Si registrano alcuni membri di ordine clericale, tra cui il più recente e venerato, Mons. Geremia, già parroco di Capracotta, che molto ha dedicato alla cittadina montana. E’ stato sacerdote, educatore, scrittore, pittore, poeta e vignettista e resta nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto.
Mons. Geremia Carugno
Sono noti gli spostamenti sul territorio del Regno, avendo potuto censire i legami matrimoniali, origine dei ceppi, che fino ad oggi resistono e risultano radicati in varie località tra Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia ed altre regioni, di cui alcuni di epoca più recente. Citiamo i maggiori gruppi a Sulmona, a Pescara, nel teatino, nel frusinate, nel foggiano, a Padova, nel pavese ed altre località italiane. Alcuni più audaci si sono spinti nelle Americhe tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, contribuendo a fondare le nuove comunità di italiani negli Stati Uniti.
La Famiglia ha avuto lo jus patronato dell’altare dedicato a San Michele Arcangelo nella chiesa madrice di Santa Maria Assunta in Capracotta.
Altare di San Michele Arcangelo
Uno tra i personaggi più antichi ed eminenti della famiglia è Carmine Antonio Amico Lonardo Gaetano Onofrio, poi chiamato sinteticamente Amicantonio; fu un alto funzionario governativo ricoprente la carica di Governatore ed Erario del Duca di Capracotta; era qualificato coi titoli di Magnifico e Notabile e risultava Locato della Regia Dogana di Foggia; fortemente legato agli ambienti clericali dell’epoca, ricoprì anche la carica di Depositario della Congregazione del Sacro Oratorio dei Morti, in cui risultavano affiliati i maggiori esponenti delle famiglie civili di Capracotta.
La Famiglia ha partecipato al governo dell’Università di Capracotta con diversi rappresentanti in qualità di Sindaco tra cui si ricordano: Gregorio (nel 1743), Vincenzo (nel 1793), Giacomo (che ricoprì gli incarichi nel 1808-1810 e nel 1812), Domenico (nel 1813), altro Domenico (anni 1834-36 e 1840-43). Oltre modo, in un atto del 14 aprile 1828, compare Giuseppe Carugno, in qualità di usciere del Tribunale.
Molti documenti relativi alla Famiglia sono conservati negli Archivi di Stato del Meridione d’Italia, tra cui, nel fondo della Regia Dogana a Foggia si traggono notizie in merito a Gregorio Carugno (anni 1738-1739), Giacomo Carugno e Pasquale Carugno (anno 1772). Altro documento riguarda il Sindaco dell’Università, il Mag.co Vincenzo Carugno (anno 1793). Nell’archivio è censito il Mag.co Amicantonio Carugno, Locato della Regia Dogana, che in vari documento datati nella prima metà del 1700, professava centinaia di pecore reali nella locazione di Canosa.
Dagli atti e dai numerosi documenti e manoscritti rinvenuti durante le ricerche e gli studi, è emersa la particolare propensione alla cultura ed allo studio delle materie giuridiche; numerosi componenti della Famiglia hanno dedicato i propri studi e le rispettive carriere nella gestione della legge. Infatti si annoverano tra questi diversi avvocati, notai ed un pretore, quali sostenitori e amministratori della legge sul territorio. Tale propensione pare resistere nei tempi, stante i numerosi membri della Famiglia che continuano ad esercitare la professione in ambito forense e giuridico come pure lo stesso scrivente ().
Sigillo Notar Domenico Filippo Carugno
Parimenti, altri componenti della Famiglia, annotati nei registri di estrazione civile, hanno curato le proprietà latifondistiche; altri curavano i propri interessi commerciali, tra cui locati, fabbricatori, orefici e mercanti.
Non mancano nella Famiglia figure altisonanti distintisi per nobile animo, che tra gli impervi cammini dell’esistenza hanno donato la propria vita per la Patria, difendendola nei conflitti mondiali o compiendo gesta eroiche come il Maresciallo dei Carabinieri Osman, riconosciuto dallo Stato Ebraico Giusto tra le Nazioni per aver sottratto decine di esuli ebrei dai rastrellamenti nazisti, salvandoli dalla deportazione nei lager ove avrebbero trovato una fine crudele.
Mar.llo CC Osman Carugno
Ad oggi, le fioriture dei capostipiti onorano gli ascendenti con il singolo prosperare di ognuno, spesso ignari del legame di sangue che li unisce ad ogni altro componente della Famiglia ma, che ineludibilmente consegneranno alle future generazioni la propria indelebile antica ascendenza capracottese.
Maurizio Carugno