Dalla finestra della camera in cui dormo si può ammirare un panorama ineguagliabile: da un lato monte Capraro, dall’altro monte Campo, due giganti che si fronteggiano quasi a protezione del paese. Il primo è boscoso, scuro spesso imbronciato da nebbie e nuvoloni; l’altro, a forma triangolare, svetta verso l’alto con le sue rocce nude che al tramonto si tingono di rosa come le Dolomiti. Anch’esso è soggetto a sbalzi di umore con fumi e pennacchi, bruma e ondate di freddo intenso.
L’uno è il regno del maestrale, l’altro della bora: c’è poco da sperare per il paese. In lontananza si distinguono il Matese e i monti della Daunia e poi tutta una serie di borghi che di notte rimandano le loro luci e brillano come stelle.
Maria Delli Quadri
In collaborazione con l’associazione Altosannio:
http://www.altosannio.it/capracotta-e-i-suoi-monti-di-maria-delli-quadri/