«Un museo archeologico sannitico virtuale per promuovere interamente il patrimonio archeologico dell’Alto Molise». Lo ha proposto il segretario dell’associazione “Amici di Capracotta”, Francesco Di Rienzo, durante la presentazione del romanzo storico “Viteliú: il nome della Libertà” dello scrittore Nicola Mastronardi, avvenuta lo scorso 15 maggio presso la sala conferenze del Museo archeologico nazionale di Napoli. Erano presenti: l’autore del volume, Mastronardi; la soprintendente per i Beni archeologici di Napoli, Maria Teresa Cinquantaquattro; la soprintendente per i Beni archeologici di Salerno, Adele Campanelli, e il presidente dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, prof. Adriano La Regina.
«Il romanzo “Viteliú” è uno straordinario strumento di promozione dell’Alto Molise in tutta l’Italia visto che proprio in quest’area si svolge la parte finale e decisiva del viaggio del giovane Marzio alla riscoperta delle proprie origini sannitiche- ha aggiunto Di Rienzo-. Al di là della fantasia di Mastronardi, infatti, questo territorio custodisce realmente un immenso patrimonio archeologico dell’Età Classica in parte visitabile e in altra parte ancora da riportare alla luce: l’area archeologica di Pietrabbontante, i Templi Italici di Vastogirardi e le Mura Ciclopiche di Monte Cavallerizzo, l’insediamento umano di Fonte del Romito e la necropoli di località Guastra a Capracotta. A questi siti, bisogna poi aggiungere i vari reperti ritrovati nel territorio altomolisano ma custoditi presso importanti strutture museali italiane ed estere: il disco-corazza sannitico di Contrada Guastra custodito presso il Museo di Castel Sant’Angelo a Roma; la colonnina votiva dedicata ad Ercole presso il Museo archeologico nazionale di Napoli; la Tavola Osca presso il British Museum di Londra; i vari diari di scavo e tanti altri ancora. Potremmo utilizzare le moderne tecnologie per ricomporlo e renderlo in tal modo fruibile nel proprio territorio di origine».
L’idea di fondo è quella di individuare l’intero patrimonio archeologico di epoca sannitica dell’Alto Molise sparso tra musei, biblioteche e archivi pubblici e privati, fotografarlo digitalmente o scansionarlo ed esporlo in qualche edificio storico da individuare in uno dei Comuni dell’Altissimo Molise o attraverso la realizzazione di una piattaforma dedicata sul web.
«Ne ho già parlato, per sommi capi, con Nicola Mastronardi- ha concluso Di Rienzo-. Ci incontreremo a breve per dettagliare meglio questa idea progettuale. Vogliamo promuovere il rilancio turistico del territorio attraverso il recupero della sua memoria storica e l’uso delle moderne tecnologie. Da questo punto di vista, il romanzo ” Viteliú” è sicuramente un punto di partenza imprescindibile».