Quinta edizione del concorso letterario di Capracotta: vince “Lindarella” di Alba Belletti. Secondo posto per “Cicche muorte e la tanatosi” di Domenico Di Nucci. Terzo posto ex aequo: “Cesarina e la levatrice” di Aldo Trotta e “La storia di Carmela Mendozzi DiCianno” di Carmela DiCianno Gundersen. Menzione speciale per “Il teatro quotidiano di Mammà della Rufa” di Antonio D’Andrea. Lo ha deciso la Giuria del Concorso, composta per l’occasione da Francesco Paolo Tanzj (presidente), Ida Di Ianni e Maria D’Andrea (segretario).
La Giuria ha così decretato all’unanimità l’assegnazione dei premi:
I Premio: Lindarella di Alda Belletti – La storia di una imprenditrice ante litteram, Linda, detta Lindarella, che da donna energica e risoluta muove una innovativa attività economica a ridosso dello scalo ferroviario San Pietro Avellana-Capracotta. Dedizione al lavoro, tenacia ed amore nella nostalgia di un tempo che più non può essere.
II Premio: Cicche muorte e la tanatosi di Domenico Di Nucci – La vera storia di un personaggio realmente singolare, Cicche, che unisce però alla forza bruta anche doti di astuzia in un finale che si rivela addirittura esilarante.
III Premio: ex aequo Cesarina “la levatrice” di Aldo Trotta e La storia d Carmela Mendozzi DiCianno di Carmela DiCianno Gundersen.
Cesarina “la levatrice” – Bel racconto in prima persona della “levatrice” Cesarina venuta da lontano e innamoratasi di Capracotta dopo una serie di deludenti esperienze. Passaggi ed esiti di particolare valenza i tratti distintivi della narrazione.
La storia di Carmela – Storia di emigrazione, vita di una donna, Carmela, dedita totalmente alla propria famiglia nell’incrocio tra storia privata e grande Storia, in particolare quella americana degli anni ’30.
La Giuria decide altresì di assegnare attestato di merito (MENZIONE SPECIALE) a Il teatro quotidiano di Mammà della Rufa di Antonio D’Andrea.
Il teatro quotidiano di Mammà della Rufa – Per quanto poco racconto, la narrazione eleva ad eroina una donna, Antonietta Borrelli, detta Mammà della Rufa, singolare per doti, mentalità e comportamenti nella comunità capracottese della prima metà del Novecento.
Viste le condizioni meteo, la premiazione prevista per il 3 Gennaio è rimandata a data da destinarsi.