Inizia in trasferta contro il Waterpolo Bari la stagione agonistica 2015 per “La Fenice Roma Pallanuoto” del presidentissimo di origine capracottese Ercole Sammarone, neopromossa in Serie B. Sabato 10 gennaio, alle ore 16.00, gli atleti di coach Marco Neroni scendono in vasca per iniziare nel migliore dei modi questa nuova avventura sportiva del sodalizio capitolino.
«È la trasferta più lunga del campionato- spiega Ercole Sammarone- Il Waterpolo è una delle squadre meglio attrezzate del girone. Andremo a Bari a giocarcela fino in fondo. La rosa è stata notevolmente rinforzata rispetto all’anno scorso. L’obiettivo è la salvezza. Ma sono sicuro che ci toglieremo parecchie soddisfazioni».
I dirigenti capitolini hanno portato in rossonero sei nuovi atleti: Flavio Macci e Marco De Giovanni provenienti dall’ottimo campionato disputato con l’Accademia di Salvamento; Claudio Bisegna che nell’anno appena trascorso ha difeso egregiamente la porta della SS. Lazio in serie A1; Simon Botto e i fratelli Fabio e Roberto Liolli nell’ultimo campionato in forza alla Roma Nuoto in Serie A2. E, poi, c’è un gradito ritorno in vasca: Ercole Sammarone che, oltre a ricoprire la carica di presidente, torna a indossare quest’anno la calottina come secondo portiere.
«Finalmente ci siamo- suona la carica mister Neroni-. Dopo mesi di preparazione e di interrogativi sul lavoro svolto e su quello che ci si aspetta dal campionato, cominceremo ad avere le risposte del campo. Come già detto altre volte non conosco bene tutti i nostri avversari, anche se ho cercato di documentarmi quanto più possibile. La Waterpolo Bari è probabilmente la squadra su cui so di meno. Sicuramente mi aspetto una partita molto fisica e un ambiente caldissimo. Alcuni di noi 2 anni fa hanno avuto la soddisfazione di strappare la promozione in A2 proprio contro la squadra che affronteremo sabato. Speriamo di portarci dietro la stessa sorte favorevole anche se siamo più che consapevoli che ci troveremo di fronte una squadra esperta e tra le più organizzate del girone. Domani sapremo se possiamo stare tra queste e quanto c’è ancora da lavorare».