Il conte Max”, invece, diretto da Giorgio Bianchi, racconta la storia di un edicolante di via Veneto (Sordi) che desidera vivere come le persone dell’alta società cui vende i giornali. Amico di un nobile decaduto e squattrinato, il Conte Max Orsini Baraldo (De Sica), e grazie all’intervento di quest’ultimo (con la determinante complicità di un equivoco), Sordi riesce a entrare nella buona società e ad avere anche una relazione, seppur platonica, con la contessa Elena di Vallombrosa. Andato perfino in Spagna con una comitiva di nobili e altolocati, l’entusiasta, ma non ingenuo edicolante capirà a duro prezzo che quel mondo non è fatto per lui e se ne tornerà a vendere i giornali, non prima di essersi innamorato di Lauretta, la domestica dimissionaria della suddetta contessa. Mentre il Conte Max Orsini Baraldo (in cui è lecito leggere un’eco del Conte Claro) se ne torna dalle vacanze a Capracotta in cui si è sostituito al giovane amico.
Marco Spagnoli, “Alberto Sordi: storia di un italiano”, Adnkronos, Roma 2003