Capracotta 1888 – 1937: la processione (1928)

Il seguente testo è stato estratto dal volume “Capracotta 1888-1937: cinquant’anni di storia cittadina nelle foto del Cav. Giovanni Paglione”. Chiunque sia interessato alla pubblicazione, può contattare la nostra Associazione via e-mail: amicidicapracotta@yahoo.it

Le feste in onore di S. Maria di Loreto, precedute da una Novena che prepara spiritualmente l’atteso evento religioso, sono consolidate dalla tradizione e dalla pietà popolare.
Nell’arco di tempo che va dalle origini ai nostri giorni “la memoria storica” registra momenti di intensa partecipazione di popolo nei tre giorni. Religiosità e folklore, devozione e vita si compenetrano in pieno accordo e concorrono a dare alla FESTA un significato profondo ed una valenza religiosa sentita e commossa.
E’ un popolo che, attraverso il tempo si fa destinatario e protagonista di un evento religioso che si riempie di attesa e di speranza nell’arco di un triennio e diventa esplosione di vita e partecipazione intensa nei tre giorni della festa. E’ un fervore di fede che passa come fiaccola di padre in figlio, di generazione in generazione e accende gli animi e i cuori alla gioia e alla serenità.
Valori umani, sociali e sacri si combinano e si consolidano in armoniosa sintesi. Il clima che si vive sorpassa ogni tentazione di ostentato folklore o di vuoto intimismo e crea un fenomeno di aggregante concordia di popolo.
Le tre processioni del 7/8/9 settembre sono il segno concreto di una partecipazione personale sentita e vissuta. «Tutti per uno, uno per tutti, esce la Madonna!», non sono semplici slogans, ma traduzione di emozioni e sentimenti condivisi.
La foto della festa della Madonna di Loreto del 1928 ricorrendo il secondo centenario della Consacrazione dell’Eremo a cui parteciparono 15000 fedeli, vista nella sua essenzialità, offre sensazioni che toccano intimamente e commuovono. Solidarietà, gioia di ritrovarsi, incontro di volti, fede e amore: sono le parole che tutti si scambiano nel segno della festa.
«Sembrano andare ad un “assalto”, commenta Don Michele Di Lorenzo, ma… ad un assalto del Bene, che – ad ogni suo scatto – prolunga in altezza le aste degli stendardi». Quando si dice “passione del cuore” si traduce “ardore della fede”.
E’ il miracolo della religiosità popolare che nessuno riesce a rimuovere o scardinare dal cuore del capracottese, nemmeno “la globalizzazione dell’indifferenza” oggi imperante nella nostra cultura. Pur in terre lontane ogni figlio di queste balze montane porta impresso nell’animo e nel cuore la dolce figura della Madonna di Loreto, che inarca il suo “manto di Grazia” e lo copre della sua materna benedizione.
Ognuno sembra ripetere: «Luntane me ne vaje, luntane assaj, de Te Madonna ne me scorde maje!».

Don Ninotto Di Lorenzo