Kant, il cielo stellato e Capracotta

Alba del 27 dicembre. Foto: Oreste Trotta
Alba del 27 dicembre 2015. Foto: Oreste Trotta

Il filosofo Emanuele Kant diceva: «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me».

In me la legge morale è insita profondamente e quello è un fatto che riguarda solo la mia coscienza, ma il cielo stellato, quello no, non riguarda il mio essere.

Il cielo stellato di queste notti di fine dicembre 2015 è un avvenimento mai visto nel corso della mia vita: milioni di stelle nel cielo limpido e sereno che occhieggiano sul borgo, la Via Lattea, le due Orse, la stella polare, la purezza dell’aria, l’assoluta mancanza di vento catturano lo sguardo e lo incatenano verso la volta celeste che sembra una mantello argentato, messo lì a coprire monti, colline, declivi e valli.

I paesi sparsi in questo vasto anfiteatro invitano gli occhi a fermarsi, a guardare le luci, a godere dello spettacolo naturale che solo la natura dell’alta montagna può regalare. Capracotta è un paese di altissima montagna e ciò che noi vediamo non ha l’uguale.

Maria Delli Quadri