Ore 16,30: il suono solenne della campana della Chiesa Madre squarcia il silenzio assordante che avvolge il paese; abbiamo capito che don Elio si accinge a celebrare messa. Poche le donne che vanno, una decina in tutto, che salgono la scalinata antistante il portale d’ingresso, sbattuta dai venti impetuosi che possono spingere i corpi umani come fossero fuscelli e farli cadere in malo modo…
La bora e il maestrale si fanno guerra sul piazzale della chiesa; entrambi sono forti e, oserei dire, anche cattivi. Ma le donne sfidano il nemico e vanno in questa chiesa bellissima che domina imponente e altera tutto il paese, il quale, come un gregge, si accuccia ai suoi piedi.
Essa domina a ovest la valle del Sangro con i primi contrafforti abruzzesi, mentre in fondo si erge, massiccia e poderosa, la Maiella; a est l’occhio spazia e si allunga giù verso i dorsi sinuosi del Molise.
Bella la Chiesa Madre: a tre navate è fornita di un organo poderoso, che prende vita sotto mani esperte. Fulcro del paese la “SANTA MARIA IN CIELO ASSUNTA” accoglie tutti: grandi e piccoli, giovani e vecchi e, soprattutto, vivi e defunti.
Maria Delli Quadri