Leggo sulla stampa locale un accorato appello a difendere i presidi sanitari in Alto Molise.
Lo spunto è il post e la nuova protesta di Don Francesco Martino che lamenta le carenze del servizio dialisi all’Ospedale di Agnone. Carenze che hanno costretto i dializzati altomolisani ad un lungo pellegrinaggio fino all’Ospedale di Isernia per farsi assistere, per sottoporsi alla dialisi che, per loro, è come l’aria di cui ogni essere umano necessita per respirare e quindi per vivere.
Non c’è bisogno di sottolineare la gravità della situazione. E credo che l’episodio segnalato da Don Francesco sia solo l’ultima spia di una condizione di profondo disagio che va affrontata subito e di petto.
Per quanto mi riguarda non ho alcun problema a prendere posizione. Non ho alcun problema ad affermare che il diritto minimo alla salute per le popolazioni alto molisane vada garantito senza se e senza ma.
Del resto la mia storia politica e il mio impegno sull’altomolise sono i migliori testimoni di quanto affermo e di quelle che sono le mie intenzioni da qui in avanti.
Nessuna pretesa di fare concorrenza ai presidi sanitari dei capoluoghi, nessuna richiesta assurda: non è più tempo di doppioni inutili e siamo perfettamente coscienti che il sistema sanitario regionale necessiti di una riforma seria e profonda.
Ma, diciamo con altrettanta fermezza, questo riassetto non deve penalizzare alcuno nei suoi diritti fondamentali e men che meno le popolazioni altomolisane che già vivono situazioni di disagio quotidiano per via della collocazione geografica delle loro terre. Delle terre in cui sono nati e in cui hanno scelto di vivere, nonostante tutto, e che danno sostanza a quell’essere molisani di cui tanto si parla. Per essere chiari, non ci può essere un’identità molisana senza quella parte di Molise che è costituito dalle sue aree interne.
Questo vuole dire che i presidi minimi non vanno toccati. A cominciare da quelli sanitari. Sia chiaro, ora e sempre.
Per quello che può valere – ricordo che rivesto semplicemente il ruolo di sindaco del comune di Capracotta – nei prossimi giorni, e senza strumentalizzazioni di alcun genere, mi farò promotore di una richiesta d’incontro con il Presidente della Giunta regionale e il Direttore Generale dell’Asrem, proprio per leggere nel dettaglio il nuovo atto aziendale e per capire come organizzarci per continuare a garantire la piena esigibilità del diritto alla salute anche nelle terre alte della nostra Regione.
Candido Paglione,
sindaco di Capracotta