Martedì 15 aprile 1902, i fratelli Francesco e Domenico Monaco sbarcano nella stazione per immigrati di Ellis Island a New York. Sono due degli otto figli del “bastiere” Paolo (all’anagrafe Giampaolo) e di Geltrude Angelaccio. Si sono imbarcati a Genova e hanno attraversato l’Atlantico sul piroscafo “Aller” della compagnia di navigazione North German Lloyd. Dopo aver reso i propri servizi per undici anni lungo la tratta Brema – New York, l’imbarcazione era stata spostata nel 1897 su quella “mediterranea” Genova – Napoli – New York. Compirà il suo ultimo viaggio proprio in quell’anno (il 6 novembre del 1902) per essere dismessa due anni più tardi.
Francesco ha quasi 33 anni. Li avrebbe compiuti un mesetto dopo. Domenico, invece, ne ha 21. Ne avrebbe compiuti 22 il successivo 25 giugno di quell’anno. È l’ultimo figlio di Paolo e Geltrude. Entrambi sono capaci di leggere e scrivere. Non sono mai stati negli Stati Uniti. Hanno 20 dollari in tasca e sono diretti nella città di New York dove sperano di trovare lavoro come manovali.
In verità, nella comitiva di capracottesi che in quella data sbarca a Ellis Island (quattro) dalla nave “Aller”, c’è anche un cugino dei due fratelli Monaco: Antonio Angelaccio. È il figlio del falegname Diodato e di Carmela Carugno. Il padre è il fratello minore di Geltrude, madre dei due Monaco. Ha 31 anni compiuti e, come i suoi due parenti, sa leggere e scrivere, ha 20 dollari in tasca, non è mai stato prima d’ora negli Stati Uniti e si dirige a New York in cerca di lavoro come muratore.
Purtroppo, non sappiamo se il quarto e ultimo emigrato capracottese dell’Aller del 15 aprile 1902, Vincenzo Evangelista, abbia rapporti di parentela con i tre Monaco – Angelaccio. Certo è che anche Vincenzo (20 anni) si dichiara in grado di leggere e scrivere, ha 20 dollari in tasca, è un manovale ed è diretto a New York in cerca di lavoro.
I due fratelli Monaco, Antonio Angelaccio e Vincenzo Evangelista sono soltanto quattro delle centinaia di emigranti capracottesi che dal 1870 alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso hanno lasciato la famiglia e il proprio paese di origine per cercar fortuna nel Nuovo Mondo.
L’Associazione “Amici di Capracotta” ha programmato una pubblicazione sulla storia dell’emigrazione e sulle storie degli emigrati di Capracotta in America (Argentina, Brasile, Canada, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela) per scoprire questo aspetto poco noto della storia della nostra cittadina e rinsaldare i legami tra i membri della nostra comunità.
Siamo alla ricerca di materiale: fotografie moderne e antiche, documenti, lettere, storie personali, ecc.
Se qualcuno dei nostri compaesani in America e in Italia fosse in possesso di tale materiale, saremmo grati se potesse inviarceli con foto e testi scritti nella propria lingua madre (francese, inglese, portoghese e spagnolo) via e-mail a una delle seguenti caselle di posta elettronica:
amicidicapracotta@yahoo.it oppure associazioneamicidicapracotta@gmail.com.
Grazie per la collaborazione