È stato appena pubblicato il secondo volume della “Guida alla Letteratura Capracottese” del nostro compaesano Francesco Mendozzi. Potete trovarlo su Amazon, IBS, laFeltrinelli, Youcanprint, ecc. Il prezzo di copertina è di € 39,90. Lo si può anche ricevere al prezzo di € 20 contattando direttamente l’autore in privato, su facebook oppure telefonicamente al cellulare (328.5677345). Nei prossimi giorni, sarà disponibile anche l’ebook al prezzo di € 3,99. Pubblichiamo, su gentile concessione dell’autore, l’introduzione del secondo volume della “Guida alla Letteratura Capracottese”.
«Ma quanne ma’ Capracotta ha cacciate le pércoche?» dice un noto proverbio campobassano. Difatti Capracotta è nota per il suo clima molto rigido, non adatto alla produzione della frutta, soprattutto quella di primavera, conosciuta come primizia. Quando ad una persona vengono attribuiti meriti non suoi, al di là della sua bravura, allora ci esprimiamo in questa maniera. Questa peculiarità prettamente invernale ha garantito al nostro paese, nel marzo 2015, l’ufficioso record della BBC e della CNN di Comune più nevoso del mondo (256 cm. di neve in meno di 24 ore), superando quello di Silver Lake in Colorado, attestatosi nell’aprile 1921 a 193 cm.
Ed è con tale intrepido fanatismo che riprendiamo la nostra avventura nei cunicoli della letteratura capracottese là dove l’avevamo temporaneamente abbandonata l’anno passato. Il discorso storico ripartirà infatti dall’avvento del fascismo e troverà nella Seconda guerra mondiale e nel periodo della ricostruzione conseguente alla partecipazione italiana al piano Marshall una fetta consistente del suo essere. Ampio spazio verrà poi concesso alla letteratura del ’900 che si è occupata di Capracotta e a quella prodotta dai nostri concittadini in vita; il risalto che daremo alla grande narrativa internazionale e alla piccola letteratura locale – entrambe autentiche e importanti – ci sveleranno quanti e quali scrittori si siano interessati, nei modi più paradossali, al nostro villaggio. In questo volume della “Guida alla Letteratura Capracottese” ci occuperemo dunque di libri, autori e storie decisamente più recenti, anche se non mancherà qualche sbandata nei secoli antichi, tenendo sempre fede all’identico metodo finora utilizzato: lasciare il campo ai veri scrittori riducendo al minimo il nostro intervento.
Abbiamo suddiviso questo secondo volume della Guida in sette capitoli. Nel primo ci occuperemo della bibliografia sul ventennio fascista; il secondo andrà ad indagare gli anni terribili dell’ultima guerra, attraverso le prospettive storico-militari di tutte le forze armate coinvolte, e il prolungato dopoguerra; nel terzo e quarto capitolo inseriremo i contributi ascrivibili alla grande letteratura, e a quella cosiddetta minore, all’interno delle quali il nostro paese ha fatto la sua comparsa; nel quinto passeremo in rassegna tutti gli autori capracottesi ancora in attività, spaziando dal diritto alla poesia, l’ingegneria, la narrativa, la teologia, la fisica o la memorialistica; nel sesto capitolo apriremo un solco, finora inesplorato, sulle tre grandi anime dell’arte dello spettacolo: il teatro, la musica e il cinema; nell’ultimo parleremo infine degli aneddoti legati al turismo invernale ed estivo, al dialetto e alla cucina capracottesi.
Ci apprestiamo a fornire al lettore quanti più contributi bibliografici su tutte le circostanze che inevitabilmente ammantano un paesino tanto adorabile quanto difficile, perché in fondo questa è Capracotta: «panorami stupendi avvolti dai colori più belli che il cielo d’Italia riesca ad assumere, cime arrotondate da una misteriosa mano che sembra esservisi posata per rendere più docile la neve, discese stupende lungo le quali anche i più piccoli provano l’ebbrezza della forte velocità, agganciati agli snelli sci che i pazienti genitori hanno costruito».
Protagonista del nostro libro sarà ancora lei, Capracotta, di cui nel primo volume avevamo indagato l’adolescenza e la giovinezza, e che si appresta ora a vivere una maturità che non desta serenità, bensì apprensione. Ieri inserita in quella Terra Burrellensis che comprendeva il territorio esteso tra il medio corso del fiume Sangro e l’alta valle del fiume Trigno; oggi villaggio alla riscoperta d’una propria identità nel caos amministrativo causato dalle discutibili modifiche al titolo V della Costituzione.
Eppure, al principio dell’ennesimo libro su Capracotta sorge spontanea la domanda: perché l’urgenza di una guida alla letteratura capracottese?
La sua utilità ci è stata ad esempio confermata nel corso del 2016, quando i capracottesi d’ogni dove hanno pubblicato ben 17 libri – eccettuando quei volumi che menzionano Capracotta scritti da autori esterni –, a dimostrazione di una vitalità culturale rarissima per una comunità tanto piccola: tutto ciò giustifica la necessità di ordinare e collezionare questa valanga di pagine stampate. Speriamo pertanto di aver già dimostrato ai lettori che il nostro tentativo non è patetica reiterazione di ricordi e storielle paesane ma un metodo serio, ragionato ed originale di mettere ordine nella sconfinata bibliografia su Capracotta.
Crediamo quindi di non dover dimostrare null’altro se non lasciarvi a quella patria nostra avita, «adagiata su un crinale che divide la valle del fiume Sangro da quella del fiume Trigno, con il Monte Campo e il Monte Capraro che svettano quasi a volerla proteggere». E una volta ancora… buona lettura!
Francesco Mendozzi
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