Seconda Guerra Mondiale, una mostra fotografica per commemorare il capracottese Sebastiano Di Tella

Il grande deposito di Letterkenny, vicino alla Chambersburg, durante la Seconda Guerra Mondiale
Il grande deposito di Letterkenny, vicino alla Chambersburg, durante la Seconda Guerra Mondiale
Il grande deposito di Letterkenny, vicino alla Chambersburg, durante la Seconda Guerra Mondiale

Un’iniziativa per commemorare un figlio di Capracotta, Sebastiano Di Tella, fatto prigioniero dagli americani durante la seconda guerra mondiale e inviato nel campo di Letterkenny in Pennsylvania.  Di Tella, che condivise con molti altri italiani quella sorte, sarà ricordato il prossimo 6 settembre.

Durante la seconda guerra mondiale almeno un milione e duecentomila soldati italiani furono fatti prigionieri. Di questi la metà furono catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943; l’altra metà fu fatta prigioniera dagli Alleati e di questi 51.000 furono inviati negli Stati Uniti. Oltre 1.200 prigionieri furono inviati a Camp Letterkenny, presso la cittadina di Chambersburg, in Pennsylvania. Letterkenny era un grande deposito militare, messo in piedi agli inizi del 1942. Tra questi prigionieri c’era anche un capracottese, Sebastiano Di Tella.

«Un figlio di questa terra che intendiamo ricordare – dice il sindaco Candido Paglione – per questo il 6 settembre inaugureremo, alla presenza dei parenti di Sebastiano, una mostra fotografica per ricordare quei momenti comunque drammatici».

I prigionieri di guerra inviati negli Stati Uniti furono trattati piuttosto bene e, almeno nel campo di Letterkenny, dopo l’armistizio, molti di loro divennero dei cooperanti, impegnati in varie mansioni peraltro retribuite. Dopo le ore di lavoro e nel fine settimana potevano partecipare alla vita sociale del campo e, nel fine settimana, ricevere visite.

Il 6 settembre a Capracotta ci saranno, oltre al sindaco di Capracotta Candido Paglione e i familiari di Sebastiano Di Tella, anche Antonio Brescianini, sindaco di Vimodrone, provincia di Milano, figlio di un prigioniero inviato a Letterkenny e lo storico Flavio Giovanni Conti che da molti anni studia l’esperienza di prigionia dei militari italiani durante la seconda guerra mondiale. Conti ha scritto vari saggi sul tema, l’ultimo dei quali “I prigionieri italiani negli Stati Uniti”, pubblicato da Il Mulino, Bologna 2012. Sui prigionieri di Letterkenny, oltre al citato libro, ha curato anche un catalogo fotografico relativo alla mostra che sarà inaugurata a Capracotta. Saranno presenti anche i sindaci di Pescopennataro, Belmonte del Sannio e Castelverrino in provincia di Isernia e San Buono in provincia di Chieti che hanno avuto prigionieri a Camp Letterkenny.

La manifestazione si terrà a partire dalle 10.30 nel palazzo comunale.