Si chiama Madonna di Loreto perché si richiama al culto conferito a Loreto alla Santa Casa della Madonna. Infatti, si racconta che la casa della Madonna di Loreto fu portata da Nazareth a Loreto dai crociati e dai francescani, nella notte tra il 9 e 10 dicembre del 1294, dopo che era stata smontata pezzo a pezzo e ricomposta sulla collina di Loreto. Per questo è detta anche “protettrice dei viandanti”, dei pellegrini, perché anch’essa viandante e pellegrina. Il culto per la Madonna di Loreto si diffuse soprattutto presso quelle popolazioni dell’Italia meridionale, come Capracotta, che praticavano la transumanza. Di fatto ogni anno alla fine di settembre prima di lasciare il paese, le greggi si radunavano davanti alla chiesa della Madonna per l’ultimo saluto a Capracotta e ai propri affetti familiari, invocando la protezione per il periodo di lunga assenza, circa otto mesi. A primavera inoltrata, di ritorno dal tavoliere delle Puglie, il transito davanti alla Madonna rappresentava il primo saluto al paese natio. Per questo la Madonna fu denominata anche protettrice dei pastori .
Nel libro del nostro concittadino Avv. Luigi Campanelli, “Il Territorio di Capracotta”, edito nel 1931, vengono riportate le prime notizie della chiesa di Santa Maria di Loreto risalenti al 1622, data in cui la chiesa fu ricostruita e ampliata su una chiesa preesistente risalente alla fine del 1400, inizi 1500. La chiesa consacrata nel 1628, nel 1978 in occasione del 250° anniversario della consacrazione fu elevata a Santuario mariano. Nel 1664 fu realizzata la parte superiore dell’altare, una struttura in legno intarsiato e dorato per contenere la statua della Madonna e nel 1735 nei lavori di ristrutturazione, la chiesa fu dotata di un altare decorato in marmo intarsiato.
Parallelamente alla ricostruzione, nel 1622, dell’edificio di culto fu costituita la Confraternita Santa Maria di Loreto, un’istituzione laica che, disponendo di un grande patrimonio di bestiame (nel 1700 si registravano ben 11200 pecore alla dogana di Foggia e più di 300 vacche e 100 tra cavalli e somari), terreni e oro, sia a Capracotta che nelle Puglie, gran parte dovuti a lasciti e donazioni di devoti alla Madonna, diete un forte impulso alla ricostruzione, 1711/1748, della Chiesa Madre attuale, dell’asilo infantile, al mantenimento del clero di Capracotta dell’epoca, alla cura dei poveri.
Dopo l’Unità d’Italia, nel 1861, con legge del 1862, in ogni Comune, le Confraternite furono assorbite dalle Congregazioni di carità. Lo Stato Italiano indirettamente iniziava ad interessarsi all’assistenza dei poveri. Con disposizioni legislative del 1937, le Congregazioni di carità passarono ai nuovi Enti Comunali di Assistenza (E.C.A.), che assunsero tutto il patrimonio delle Congregazioni stesse. Successivamente nel 1978, con il passaggio alle Regioni dell’assistenza sanitaria, gli enti E.C.A. furono sciolti e tutto il patrimonio e relativi beni passarono ai Comuni.
Tornando alle celebrazioni di questi giorni, la sera del 7 settembre, la statua della Madonna di Loreto è stata prelevata dal Santuario e, in processione notturna, portata alla Chiesa Madre. La vergine dei viandanti è stata accompagnata da un numero cospicuo (circa cinquanta) di cavalli, pony, asini bardati, vestiti con coperte decorate e ricamate.
Il corteo dei quadrupedi ha avuto come capo fila tre cavalli con i relativi cavalieri, rappresentanti della società di Mutuo Soccorso (chiamata anche società dei vetturini) fondata nel 1881. I tre membri sono il Presidente della società, il portabandiera della società, un cavaliere. Essi hanno accompagnano la Madonna fino alla chiesa Madre, mentre il resto dei cavalli si è fermato poco più avanti della chiesa di S. Antonio, in piazza Ruggiero Conti.
Il giorno dell’otto settembre la statua è stata portata in processione nelle strade del paese con una grande moltitudine di gente al seguito.
Il giorno 9 settembre di mattina la Madonna è stata di nuovo riaccompagnata dalla Chiesa Madre alla sua chiesetta. In questa occasione si è ripetuta di nuovo la sfilata dei cavalli bardati. Davanti al santuario con la statua all’ingresso, i cavalieri con i relativi cavalli hanno reso omaggio con l’inchino alla Madonna di Loreto.
Le feste della Madonna di Loreto hanno coinvolto tutti i capracottesi credenti e non credenti e richiamato tanti nostri compaesani dall’Italia e da tutto il mondo, dall’America, da tanti paesi dell’Europa, che si ritrovano ogni tre anni per celebrare una antica tradizione le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Durante le feste del sette, otto e nove settembre, il sottoscritto ha realizzato una rassegna fotografica dell’evento.
Oreste D’Andrea
– “Il Territorio di Capracotta” di Luigi Campanelli – Ferentini – Scuola Tip. Antoniana, 1931;