Kant, il cielo stellato e Capracotta. Di Maria Delli Quadri

Oggi, alle ore 15.00, si svolgeranno i funerali di Maria Delli Quadri nella Chiesa Madre di Capracotta. Ora che è volata in cielo, vogliamo ricordarla un’ultima volta riproponendo questo suo bellissimo testo scritto il 29 dicembre del 2015 su ispirazione della splendida foto di alba capracottese scattata due giorni prima da Oreste Trotta.

Il filosofo Emanuele Kant diceva: «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me».

In me la legge morale è insita profondamente e quello è un fatto che riguarda solo la mia coscienza, ma il cielo stellato, quello no, non riguarda il mio essere.

Il cielo stellato di queste notti di fine dicembre 2015 è un avvenimento mai visto nel corso della mia vita: milioni di stelle nel cielo limpido e sereno che occhieggiano sul borgo, la Via Lattea, le due Orse, la stella polare, la purezza dell’aria, l’assoluta mancanza di vento catturano lo sguardo e lo incatenano verso la volta celeste che sembra una mantello argentato, messo lì a coprire monti, colline, declivi e valli.

I paesi sparsi in questo vasto anfiteatro invitano gli occhi a fermarsi, a guardare le luci, a godere dello spettacolo naturale che solo la natura dell’alta montagna può regalare. Capracotta è un paese di altissima montagna e ciò che noi vediamo non ha l’uguale.