Accadde oggi: addio ai pioppi di via S. Maria di Loreto (novembre 2004)

I Pioppi non ci sono più. Erano diventati vecchi e potevano cadere senza preavviso. Per questo motivo sono stati tagliati. Abbattere i secolari alberi è stata una decisione dura da parte degli Amministratori comunali, ma di fronte al rischio evidente di pericoli a persone e cose, la soluzione adottata è stata cosa saggia per evitare spiacevoli sorprese. I Pioppi di Via Santa Maria di Loreto non sono stati degli alberi comuni per Capracotta. Hanno fatto un po’ la storia del paese.  Sono stati testimoni di tanti episodi di vita quotidiana di Capracotta, condividendo con la popolazione i momenti belli e quelli brutti della loro esistenza. La loro secolare longevità aveva fortemente connotato il pezzo di territorio alla periferia del quartiere di Sant’Antonio, fino al punto di assumersi la paternità col nome di “Sott ar Chiupp”. Non sarà facile dimenticare la loro esistenza, anche se gli amministratori per rendere più digeribile l’operazione hanno provveduto a sistemare sull’area disboscata delle graziose aiuole con fioriere ricavate dai tronchi degli stessi pioppi. Nulla, certo, potrà restituire le tante sensazioni che la presenza dei Pioppi trasmetteva, in particolare agli abitanti del quartiere di Sant’Antonio così vicini alla zona. Abbandonarsi ai ricordi, è chiaro, non serve a niente, ma non è facile, soprattutto, per i meno giovani rimuovere tutte quei ricordi della passata fanciullezza. “Sott’ ar chiupp” si giocava a pallone, ci si tuffava nella montagna di pagliuzze di grano, lasciate sul campo dalla trebbiatrice a fine campagna estiva. Si sognava ascoltando la particolare melodia, sussurrata dalle foglie pizzicate dal vento e si incidevano anche i primi cuoricini sulla morbida corteccia dei tronchi di questi longilinei alberi. Purtroppo, tutto questo appartiene al passato. Gli alberi non ci sono più, i loro fusti, però, non sono stati bruciati. Gli Amministratori hanno pensato bene di adibirli a fioriere dell’area. Il detto “Sott’ ar chiupp” resterà, in ogni modo, nella memoria capracottese.

Fonte: Diario di Capracotta 2004 – 2005 di Matteo Di Rienzo