Fin dal prima edizione della festa-convegno sull’Ortica, svoltasi a Capracotta a fine giugno del 2004, misi-mettemmo in evidenza che occorreva promuovere una forma di gemellaggio tra l’Ortica e la Canapa e coloro che amano raccogliere le erbe spontanee, non solo per uso alimentare, e coloro che amano coltivare e trasformare in mille prodotti la Canapa.
In quella occasione venne da Torino l’amico PierLuigi Gullino, uno dei massimi esperti sulla canapa compresa la coltivazione. Essendo anche lui un coltivatore diretto di questa pianta insieme ad altre piante innovative, tra cui la Perilla molto usata in estremo Oriente. Quell’incontro contaminò anche lui, divenendo poi l’Ortica un’altra pianta che raccoglierà alle pendici del Monte Rosa e la userà per rifornire il negozio “Donna Canapa” a Chieri.
Mi sono dilungato per sottolineare come gli incontri Conviviali portano non solo a collaborare ma anche ad aprirsi mentalmente ai saperi e pratiche altrui.
In questa sede non mi dilungo sulle mille proprietà e virtù di queste due piante, quanto su due aspetti. La Canapa è stata in passato coltivata anche a Capracotta, nella parte più “bassa”, in zona “Guado Cannavina” dove Cannavina era il nome dialettale per indicare la Canapa. E l’unico uso che se ne faceva era quello tessile: soprattutto la biancheria per la casa, in particolare le resistenti lenzuola e tovaglie da bagno.
L’altro aspetto interessantissimo è che da anni, la ricerca sulle proprietà e gli usi della Canapa va avanti in tutto il mondo e si è rivelata anche come pianta per il futuro, forse la più importante in assoluto tra quelle da coltivare. L’Italia era la nazione che produceva le varietà più pregiate: la carmagnola in Piemonte e un’altra in Campania. E così da circa 50 anni è ripreso un vasto movimento culturale, esperienziale ed anche economico per rilanciare questa pianta demonizzata per screditarla a vantaggio dei produttori di materiali ricavati dal petrolio.
Anche in Italia da una decina di anni si tengono in tante regioni fiere dedicate alla Canapa. Con convegni ricchi di dibattiti e ultime scoperte che si susseguono in maniera impressionante. Tra le centinaia di incontri piccoli e grandi va segnalata l’edizione romana che anticipa tutte le altre che si tengono annualmente non solo nelle grandi città.
“CanapaMundi” è il suo nome e raccoglie esperienze da molte parti del mondo. Il promotore, insieme alla rivista periodica sempre sugli studi sulla canapa, è un giovane di Capracotta che da anni vive a Roma. E quindi la proposta è di seguire gli sviluppi sia delle ricerche e sperimentazioni della canapa in tanti campi, soprattutto quello medicinale, e la possibilità di rilanciarne la coltivazione Capracotta e i paesi del Molise: un’opportunità da non sottovalutare e far conoscere agli emigrati di Capracotta in tutto il mondo per cercare di promuoverne il rilancio e fare un evento periodico anche a Capracotta.
Antonio D’Andrea
Presidente circolo “Lucia di Milione”
dell’Associazione “Vivere con cura”.