Dall’ingrandimento della mappa dell’Alto Molise, tratta dall'”Atlante di Terra” del geografo Rizzi Zannone edito tra il 1789 e il 1808, si nota che Capracotta era strutturata in quel periodo in alcuni agglomerati discontinui, con una strada principale che andava da Sant’Antonio a San Giovanni. Infatti, all’inizio della mappa si nota la Chiesa di Sant’Antonio di Padova a chiusura del Corso con il largo ancora oggi esistente verso la Villa; si notano un vicolo chiuso all’inizio del Corso, alcune strade trasversali verso la valle del Verrino ed altre verso i “Ritagli” (il dirupo). La seconda strada a partire da sinistra porta ad un largo che dovrebbe corrispondere all’attuale piazza Stanislao Falconi.
Dalla mappa si notano abbastanza bene anche Monte Capraro, Monteforte e il torrente Molinaro affluente del Sangro. Non viene citato Monte Campo ma è annotato Monte San Luca con l’indicazione di Tre Portelli. I tratti paralleli a sinistra in basso, dopo il Molinaro e al centro in alto sono tratturelli; quello al centro in alto, collegava Capracotta con il Sangro ed era il primo tratto del tratturello Castel del Giudice – Sprondasino. Manca il tratto del tratturello che da Capracotta scendeva lungo la Macchia fino ad Agnone; o non è stato disegnato o non era ancora in funzione; il detto tratturello riprendeva da Agnone e proseguiva fino a Sprondasino dove si immetteva nel Celano- Foggia.
Da Capracotta le greggi in autunno, dopo la breve sosta presso la Chiesa della Madonna di Loreto, sfioravano, scendendo di quota a destra, le pendici di Monte Capraro, aggiravano Monte Miglio, proseguivano verso San Pietro Avellana e all’inizio della Piana di Staffoli (sulla mappa, Piano di San Mauro) confluivano nel più importante tratturo Celano- Foggia.
Domenico Di Nucci