Il Libro delle Memorie o dei Ricordi
Il Comune di Capracotta conserva un’ importante raccolta di documenti che costituiscono Il Libro delle Memorie o Il Libro dei Ricordi. Anche se Il Libro delle Memorie è un unico susseguirsi di copie di documenti, in linea di massima lo si può dividere in tre parti: la prima contiene una copia, eseguita dal 1742 dal Dottor Fisico Nicola Mosca, Cancelliere dell’Università di Capracotta, di documenti (originali o in copia) riguardanti la storia di Capracotta attraverso molti secoli; la seconda contiene copie di documenti eseguite da altri; la terza riporta le firme di personaggi più o meno famosi che hanno lasciato la loro testimonianza autografa quando hanno visitato Capracotta.
Il libro fu rilegato una prima volta nel 1876 da Padre Giuliano d’Andrea, frate cappuccino di Capracotta; nel 1937 fu affidato al Prof. Rocco Rossi, docente alla Scuola del Libro di Milano, per una nuova rilegatura che, anche se necessaria per l’uso incosciente del libro, fece ulteriori danni: infatti, una volta rilegato, il Libro fu sottoposto alla rifilatura delle pagine e il taglio fece saltare in qualche pagina il numero apposto da Nicola Mosca e in qualche altra qualche rigo. Allora fu corredato da disegni e scritti del Cav. Giovanni Paglione. Dopo questa seconda rilegatura molte pagine furono strappate, non si sa se volontariamente o accidentalmente; dopo questi scempi, fu apposta una nuova numerazione delle pagine accanto a quella originale; in alcune pagine in alto e in basso vi sono tracce di acqua, come se il testo fosse in un ambiente dove pioveva. Nicola Mosca affermò di avere sottomano gli originali o le copie dei documenti che trascriveva e di aver lasciato tutto il materiale nell’Archivio della Chiesa; misteriosamente, tali documenti non sono stati più ritrovati, forse sono ancora murati in qualche parete della Chiesa.
Molte sono le considerazioni che vengono fuori analizzando con attenzione il contenuto del Libro delle Memorie; pochi documenti sono scritti in latino e alcuni in spagnolo; i documenti copiati da Nicola Mosca sono in bella e leggibile calligrafia con inchiostro che ha retto al trascorrere del tempo; ogni documento da lui trascritto presenta all’inizio un brevissimo sunto del contenuto, a volte con la data altre volte senza. Dopo la pagina 187 cambia la calligrafia varie volte; evidentemente al detto Nicola Mosca subentrarono altri nel lavoro di copiatura e la calligrafia in alcune di queste pagine lascia molto a desiderare al punto che alcuni documenti sono quasi illeggibili. Vi sono poi i documenti che riguardano il 1900 fino al 1947, scritti in bella calligrafia.
I documenti non sono ordinati cronologicamente e il lavoro di ricerca è molto complicato; ho impiegato qualche mese di minuzioso lavoro per ordinarli tutti e per avere un decente quadro d’insieme. Il documento più antico risale al 1040 e fu copiato nelle prime pagine del Libro che sono giunte a noi parzialmente strappate; lì troviamo la prima citazione storica di Capracotta ripresa da una pergamena che dovrebbe essere conservata ancora nella Biblioteca di Montecassino. Per quanto riguarda l’analisi temporale, oltre al documento del 1040, ve ne è uno del 1548 e uno del 1591; ve ne sono 30 dal 1602 al 1697, 195 dal 1700 al 1798, 10 dal 1824 al 1879, 18 dal 1919 al 1947 e 5 senza data.
“La Numerazione dei Fuochi e dei sottofuochi del 1732” è a mio parere il documento più importante di tutto Il Libro delle Memorie, anche se mancante di una pagina, sicuramente stappata di proposito dopo il 1937 e che qualcuno afferma sia ancora esistente. Tanta importanza deriva dal fatto che è l’unica numerazione dei fuochi di Capracotta esistente dopo che i nazisti bruciarono per rappresaglia tutti i documenti antichi del Archivio Grande di Napoli. Inoltre è un vero e proprio censimento di Capracotta e vi sono annotati i mestieri di tutti gli abitanti, i beni di tutte le famiglie, i vincoli di parentela e persino l’ammontare delle doti delle maritate.
Concludendo questa breve presentazione del Libro delle Memorie,non essendo il caso di riportare tutti i sunti dei documenti, vale la pena fare un cenno ad alcuni contenuti. Vi sono notizie riguardanti:
– le delibere di molte assemblee comunali pubbliche,
-le biografie di alcuni uomini illustri di Capracotta,
-le annate di scarsi o eccezionali raccolti,
-avvenimenti luttuosi quali la morte di una madre e quattro figli, per crollo di una casa, il crollo di due solai di una casa dove si accalcarono un centinaio di persone per l’ultimo saluto ad un defunto e la morte di due bambine che, per raccogliere fiori, precipitarono per i “Ritagli” (dirupo),
– le continue e fastidiose contese sia con il Duca che con il Vescovo di Trivento,
-la perenne lotta sui confini con i paesi vicini,
-gli avvenimenti eclatanti come la distribuzione di acqua pubblica e la costruzione del nuovo cimitero,
-il tragico racconto della peste del 1656 ,
-il saccheggio da parte di banditi nel 1657.
Per gli studiosi è una miniera di notizie e questo sarebbe un altro valido motivo per un soggiorno a Capracotta.
Domenico Di Nucci