«Capracotta è lo scrigno della Sanniticità nell’Alto Molise»

La presentazione del volume a Guardiagrele all'interno della festa del libro "Leggere Pagine"

La presentazione del volume a Guardiagrele (Ch) all’interno della festa del libro “Leggere Pagine”

Il territorio di Capracotta torna a essere protagonista nella penna dello scrittore Nicola Mastronardi. Dopo il romanzo storico “Viteliu. Il nome della libertà”, l’autore altomolisano ambienta alcune vicende nell’agro della nostra cittadina anche nelle pagine del suo nuovo sforzo letterario, appena dato alle stampe per l’editore “Volturnia Edizioni”, il primo volume di una trilogia: “I Figli del Toro”.

Mastronardi torna venti anni indietro rispetto a “Viteliu” e, più precisamente, all’anno 91 a.C.: una data cruciale nella storia della nostra Penisola. Di fronte alle inascoltate richieste per l’ottenimento della cittadinanza romana, alcuni popoli dell’Appennino si riuniscono in una confederazione e decidono di ottenerla non più pacificamente ma con l’uso delle armi creando per la prima volta un’idea politica di Italia.

Il racconto si dipana in maniera avvincente per diversi luoghi dell’Alto Molise nei territori di Agnone, Pietrabbondante e Vastogirardi e anche in quello di Capracotta: la Fonte del Romito, la Crocetta e la cascata doppia del primo tratto del fiume Verrino.

«Capracotta non poteva assolutamente mancare nel racconto- spiega Nicola Mastronardi- perché è talmente ricca di reperti archeologici sannitici da poter essere considerata lo scrigno della Sanniticità nell’Alto Molise. Questo romanzo storico vuole valorizzare il ruolo centrale dei popoli italici nella nostra storia nazionale e promuovere la memoria della nascita della prima idea politica di Italia proprio sui monti dell’Appennino 2.100 anni fa e non durante il Risorgimento così come si insegna nei libri di scuola».