Finora, Giorgio Paglione ci aveva deliziato con le sue bellissime fotografie di Capracotta scattate da prospettive inconsuete con il suo drone. Stavolta, continua a deliziarci ma spostandosi su un altro campo, quello della poesia.
È uscita, infatti, qualche giorno fa, per la collana “Iride”- quella dedicata alla letteratura, poesia e teatro- di Rubbettino Editore, la sua prima raccolta di poesie: “Lo sterno d’Italia”. Il volume contiene 91 componimenti poetici, scritti tra il 2017 e il 2019, ed è introdotto dalla professoressa Letizia Bindi e commentato dal paesologo Franco Arminio.
«È un libro che tiene a cuore i paesi, le montagne, la ruralità in cui si affaccia, timida, la quotidianità romantica ed emozionale del duplice amore, terra e donna amata- spiega Giorgio-. Lo sterno è quella parte del corpo umano che racchiude il cuore, quindi le cose care». Un concetto che ben si esprime anche nella stessa foto della prima di copertina, scattata dallo stesso Giorgio dall’alto a Prato Gentile in una giornata d’autunno: «Prato Gentile ha la forma di un cuore ed è di un verde esplosivo rispetto alla natura circostante che si avvia verso l’inverno».
Grazie alla disponibilità dell’autore, condividiamo con tutti voi una delle poesie contenute nella raccolta:
Sulle creste dell’Appennino barbuto
alla Mosè
magre ossa di superstiti
di una guerra senza spari. Se ti
abbassi e fai silenzio rulla un cuore
di pastori e contadini, antichi re,
lo sterno d’Italia.
Vite intere di presidio
con i camini accesi a giugno.