La targa del maresciallo Osman Carugno nel “Giardino dei Giusti tra le Nazioni” a Gerusalemme
In occasione del “Giorno della memoria”, ci sembra doveroso ricordare una splendida figura di uomo e di militare, che si spese mettendo a repentaglio la propria vita per salvare da morte certa molti esseri umani. Si tratta del Maresciallo dei Carabinieri Osman Carugno, nato a Capracotta nel 1903, figlio dell’avvocato Saverio, che si trasferì da Napoli per assumere l’incarico di segretario generale presso il Comune di Capracotta.
Nel settembre 1943 Osman Carugno era al comando della Stazione dei Carabinieri di Bellaria (oggi provincia di Rimini): 38 ebrei di origini jugoslave, evasi dal campo di Asolo dopo l’8 settembre, trovarono rifugio nell’albergo gestito dal giovane albergatore Ezio Giorgetti, a Bellaria, vicino Rimini.
Si erano presentati come profughi italiani fuggiti dalle zone di guerra, come tanti altri in quel periodo pieno di insidie e con l’esercito italiano allo sbando.
Il maresciallo Carugno non tarda però a scoprire che sono ebrei in fuga e, pur consapevole dei seri pericoli che può correre, non esita a gestire con il Giorgetti, protezione, spostamenti e nascondigli di tutto il gruppo tra Bellaria, Igea Marina e San Mauro, fino alla loro partenza avvenuta nel settembre 1944.
Nel libro di Emilio DRUDI “Un cammino lungo un anno”, pubblicato nel 2012 dalla casa editrice Giuntina, viene raccontata con dovizia di particolari tutta la cronistoria di questa eccezionale avventura, risoltasi nel miglior modo possibile, grazie alla grande umanità, al coraggio e alla determinazione di Ezio Giorgetti e Osman Carugno.
Giorgetti sarà il primo italiano ad essere insignito nel 1964 del titolo di “Giusto tra le Nazioni”, da parte di Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto di Gerusalemme.
Anche il nostro Osman Carugno verrà annoverato nel 1985 tra i “Giusti”: una targa col suo nome è presente nel Memoriale dove anche una quercia è stata piantata in suo onore.
In tutta l’Arma dei Carabinieri solo 4 militari, tutti marescialli, tutti operanti al nord durante l’occupazione nazista, hanno ottenuto il titolo di “Giusto”: la stessa Arma li ha doverosamente ricordati nel Calendario Storico del 2013.
Come “Associazione Amici di Capracotta” abbiamo attivato tutti i canali, al fine di veder finalmente concretizzato anche nel paese natale, il giusto riconoscimento dovuto a questa persona speciale: l’intitolazione della Caserma dei Carabinieri di Capracotta al Maresciallo Osman Carugno, concreto esempio di altruismo e di condivisione dei valori umani universali nella sua forma più alta, con la speranza che ciò possa avvenire al più presto.
Paolo Trotta