Finalmente dopo tanta ricerca, mi è capitata tra le mani una mappa nitida dell’Alto Molise di qualche secolo fa! È tratta da una delle tavole disegnate dal cartografo padovano Rizzi Zannone che fu chiamato a Napoli nel 1781 per un grandioso lavoro cartografico, che durato un trentennio, produsse il famoso “Atlante Geografico del Regno di Napoli” in 32 grandi fogli, completato nel 1812. Leggo che, per quanto non sufficientemente esatto, questo atlante costituì un progresso veramente grandissimo nella cartografia.
Una prima sorpresa l’ho avuta quando ho subito cercato sulla mappa Monte Capraro: al suo posto c’è un improbabile Monte S. Angelo! E dire che quello che per tutti i capracottesi è semplicemente “re Monde”, è citato già nel 1040 nella famosa donazione da parte di Gualterio Borrello al Monastero di San Pietro Avellana come Montecapraro o Monte Capraro! Sarei stato meno sorpreso se avessi letto Monte San Giovanni Battista, sia perché sulla vetta c’era già nel 1040 la chiesa dedicata al detto Santo (sono ancora visibili i ruderi) e sia perché nell’Apprezzo di Capracotta del 1673 è citata “montagna detta di S. Giovanni”. Ma mai avrei pensato a un Monte S. Angelo!!!
Ma la sorpresa non è finita! Ho cercato anche Monte Campo e, al suo posto, una scritta “Tre Portelli” ad indicare la fila delle creste fino a Monte San Nicola; però è citato Monte S. Luca. Anche “tre Portelli” non è stato da me trovato in altri documenti che ho consultato finora.
Che dire in conclusione? All’anima del “non sufficientemente esatto”! Chi disegnò quella mappa non visitò mai l’Alto Molise perché se l’avesse fatto avrebbe certamente citato correttamente almeno Monte Campo. Infatti la citazione sarebbe stata d’obbligo,visto che con tale nome è citato “re Cuoambe” appena 12 anni dopo, in occasione della visita a Capracotta del duca di Calabria e futuro re delle due Sicilie, Francesco, che con il suo seguito si recò sulla sua vetta del “Campo” per ammirare lo spettacolare panorama.
Domenico Di Nucci