Alla scoperta di Capracotta, il paese della nevicata da record mondiale

«È il paese di nonna signor conte, alta montagna. Bella eh, la chiamano la Cortina degli Abruzzi». Gli italiani ne sentirono parlare per la prima volta nella seconda metà degli anni ’50, nel film “Il Conte Max”, quando Alberto Sordi interpretò il ruolo di un giornalaio originario di questa località del Molise (all’epoca questa regione era accorpata all’Abruzzo: è stata istituita nel 1963).

Ancora prima (1929) questo paese lo avevo citato Ernest Hemingway nel libro “Addio alle armi”. Ma c’è voluta madre natura per far conoscere Capracotta a un pubblico ben più ampio. Anzi, al mondo intero. Agli inizi di marzo, infatti, nel piccolo paese dell’Appennino molisano sono caduti oltre due metri di neve in meno di un giorno, per l’esattezza in 16 ore: le tv di tutto il globo hanno parlato di record mondiale. E non ci riferiamo a emittenti qualunque.

Una delle più entusiaste nel diffondere la notizia è stata la CNN, ricordando che questo piccolo paese italiano aveva battuto i precedenti record di Boston e Silver Lake, negli Stati Uniti. Anche i siti web del calibro del Washington Post, le tv e i giornali di tutto il mondo hanno riportato questo primato: le immagini diffuse in rete e sulle varie emittenti televisive hanno conquistato davvero tutti.

Ma noi italiani la conosciamo davvero Capracotta? Beh, in verità non tutti, per non dire pochi, ne hanno sentito parlare. Così come il resto del Molise – terra ricca di storia, cultura e prodotti enogastronomici di alta qualità – questa località turistica sconta una sorta di anonimato, come se pagasse ancora dazio per quella “damnatio memoriae” voluta dal conquistare romano Silla. Che per l’appunto ordinò lo sterminio dei Sanniti, il tenace popolo italico che si era stabilito su queste alture.

 

L’Alto Molise dà spettacolo anche l’estate

La nostra redazione, incuriosita dal record sulla nevicata, ha cercato qualche informazione in più per metterla a disposizione dei “viaggiomaniaci”, nella convinzione che valga davvero la pena trascorrere qualche giorno da questi parti, dove tra l’altro si può godere di paesaggi spettacolari.

Capracotta, paese di poco meno di mille abitanti, fa affidamento soprattutto sul turismo invernale. Molto praticato è lo sci di fondo: la pista di Prato Gentile ha ospitato anche competizioni di livello internazionale. A Monte Capraro è invece presente un impianto di risalita, a disposizione degli amanti dello sci alpino.

Ma anche nel periodo primaverile ed estivo Capracotta richiama l’attenzione dei visitatori: soprattutto l’estate questa località diventa particolarmente vivace, grazie anche al ritorno dei tanti capracottesi che vivono a Roma (l’interpretazione di Alberto Sordi non era affatto casuale!).

Nei mesi estivi questo angolo dell’Alto Molise diventa meta privilegiata per gli amanti del trekking o per i cicloturisti. Gli amanti della natura possono inoltre visitare il Giardino della Flora Appenninica, un orto botanico che conserva e tutela le tantissime specie vegetali presenti su questo versante appenninico.

 

La Pezzata: come si mangiava ai tempi della Transumanza

L’appuntamento clou dell’estate è rappresentato dalla Pezzata, una sagra di scena a Prato Gentile la prima domenica d’agosto. Cos’è? È presto detto: è la pietanza tipica dei pastori impegnati nella transumanza.

La carne di pecora, aromatizzata con erbe che si raccolgono nei boschi, viene cotta per ore in enormi calderoni. Il risultato finale è eccellente. Non a caso ogni anno arrivano in paese migliaia di buongustai, pronti a lanciarsi anche sulle ottime grigliate d’agnello, “bagnate” da vino rosso casereccio.

 

Capracotta e dintorni: Agnone e le sue leggendarie campane

Ma anche nei dintorni vale la pena fare un giro. E non solo per godersi la natura selvaggia e al tempo stesso affascinante dell’Alto Molise. Parlando d’ambiente è d’obbligo un salto a Collemeluccio e Montedimezzo, riserve Mab dell’Unesco: la flora e la fauna di questo angolo di Molise vi conquisterà.

Se invece è la cultura a ispirare i vostri itinerari, sappiate che c’è pane per i vostri denti: Agnone, definita la Atene del Sannio, vi accoglierà con la sua miriade di chiese e le botteghe artigiane. Obbligatoria una tappa alla Pontificia Fonderia Marinelli: qui sono state realizzate e continuano a essere realizzate le campane che emettono i loro rintocchi dai campanili di mezzo mondo.

Con un po’ di fortuna potrete assistere anche al rito della colata del bronzo fuso che va a riempire l’anima della campana, interrata poco prima di mettere in azione gli altiforni. In ogni caso, le guide e il museo vi racconteranno in ogni minimo particolare la millenaria storia delle campane agnonesi.

La famiglia Marinelli – titolare di una delle aziende più longeve al mondo – ha realizzato anche quella del Giubileo dell’anno Duemila. Anche quella dell’anno Mille sarebbe stata realizzata in Molise, mancano tuttavia prove certe. Ma che questa fonderia abbia alle spalle tanti secoli di storia lo capirete da soli, non appena metterete piede all’interno.

 

Dal teatro sannitico di Pietrabbondante al Paleolitico di Isernia

Per riscoprire la storia del popolo sannita non dovete fare altro che puntare il navigatore su Pietrabbondante: quei sono presenti i resti di un teatro e di un tempo italico (oltre che tanti reperti) di notevole importanza. Con un po’ di fortuna troverete anche gli archeologici impegnati negli scavi.

Lo stesso accade a Isernia, dove in località La Pineta, è possibile saperne di più sulle origini dell’uomo, grazie al giacimento del Paleolitico. Parliamo di insediamenti umani risalenti a circa 600mila anni fa. Non a caso l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in una sua visita ufficiale, definì “Isernia prima capitale europea”.

 

L’oro del sottobosco: il tartufo

Prima di ripartire approfittatene per mangiare o per fare incetta di prodotti tipici da riportare a casa. L’ambiente incontaminato e le tecniche di lavorazione immutate da secoli, garantiscono produzioni di alta qualità: carni e formaggi sono eccellenti. E non dimenticate di chiedere il tartufo: il 40% di quello venduto in Italia proviene dal Molise.

Prima di augurarvi buon viaggio, ricordiamo che se volete rivivere le emozioni della nevicata record del 2015, potrete farlo questa estate. Comune e Pro Loco di Capracotta stanno raccogliendo le foto scattate dai tanti curiosi che in questi giorni hanno raggiunto la località turistica altomolisana per catturare le immagini più curiose e suggestive. Le più interessanti saranno esposte in una mostra.

Fonte: Viaggiomania.it