Ermanno D’Andrea riceve il premio “Maestro della Meccanica” nel 2018
Il buon avviamento in Guinea Bissau e il rapporto di stima che si era creato con tutti i collaboratori, mi avevano portato a prendere più fiducia in me stesso.
Entrai in un periodo di grande serenità e fu un momento magico.
Questa serenità, oltre a farmi condurre bene tutte le fasi del progetto africano, mi aprì anche la mente per risolvere le problematiche aziendali.
Eravamo alla fine degli anni ’80 e da qualche tempo era finita la grande spinta che mio padre Marino aveva dato all’azienda.
La serenità e la forza di cui mi sentivo pervaso mi portò a ideare due nuovi prodotti di cui il mondo della meccanica di precisione aveva bisogno, le Teste Rosse e il Sistema Modulare.
Insieme ai miei validi collaboratori, in poco tempo, ingegnerizzammo il tutto e fu subito un enorme successo.
Tuttora, a distanza di venticinque anni, sono i prodotti portanti dell’azienda. Di Teste Rosse ne abbiamo realizzate più di trecentomila e di modulare più di un milione di pezzi esportati in tutto il mondo. La crescita esponenziale della ditta mi portò a ipotizzare l’avvio di un progetto che sognavo da anni: impiantare una succursale della D’Andrea nella mia terra d’origine.
In quel periodo andavo frequentemente, con il mio camper a Rieti, a trovare Vincenzino, con cui parlavamo di tutto: della mia e sua attività, dell’Africa, dell’infanzia trascorsa insieme a Capracotta, dello sci e spesso delle “umane vicende”.
Un giorno, mentre eravamo al Santuario “La Foresta”, nei pressi della città, a trovare l’amico francescano Padre Valerio della comunità di recupero Mondo X di Padre Eligio (casualmente i Francescani mi “perseguitano”), mi giunse inaspettata una telefonata da una persona che si proponeva di farmi da capo officina, una volta che avessi deciso di impiantare una succursale nella mia terra natia. Rimanemmo stupefatti della coincidenza anche perché Vincenzino in quei giorni spingeva molto per quella soluzione. Colsi al volo l’occasione e subito dopo, nello stesso mese dell’anno 1999, scesi in Molise con mio figlio Marino e Lucio Lunardi, vice presidente del Gruppo D’Andrea, per rendermi conto della effettiva fattibilità del progetto.
Si poteva fare… ed ebbi la fortuna di conoscere Lino Gentile, il Sindaco di Castel del Giudice appena eletto, persona capace, onesta e umile. Incontrai così il secondo Padre Dionisio, ma questa volta laico.
Appena iniziati i lavori per la costruzione della filiale, rivolgendomi al Sindaco, diedi la massima disponibilità alla realizzazione di qualsiasi progetto volto al benessere del luogo.
L’intesa fu perfetta dopo che l’azienda prese vita dando lavoro ai giovani.
La seconda impellenza era di aiutare gli anziani. Stimolato fortemente anche dall’amico Vincenzino, demmo inizio alla casa di riposo San Nicola di Castel del Giudice.
Due anni dopo, a Capracotta, ancora con la stretta collaborazione di Vincenzino e del Sindaco di allora Pasquale Di Nucci, partì la costruzione per la seconda casa di riposo, quella di S. Maria di Loreto.
Nel tempo seguirono altre e impegnative iniziative.
Ermanno D’Andrea
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