Non si placano le polemiche sullo spot video della presidenza del consiglio regionale che dovrebbe promuovere l’immagine del Molise sui palcoscenici nazionali e internazionali. Le maggiori discussioni sono avvenute sulla circostanza che nel video una larga fetta della provincia di Isernia sia di fatto esclusa.
Una scelta inspiegabile, visto che proprio la provincia alto-molisana presenta diverse tra le eccellenze molisane, in tutti i settori. Sia per il patrimonio storico-architettonico, sia per le testimonianze più antiche, con l’unicum del Paleolitico, Pietrabbondante e San Vincenzo al Volturno, ad esempio, sia per la ricchezza delle tradizioni eno-gastronomiche. Ma anche solo a cercare di elencare le potenzialità della provincia isernina si corre il rischio di dimenticare qualcosa di rilevante, tante sono le sue peculiarità.
A dire la sua è oggi il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, da anni impegnato anche sul fronte della promozione del suo territorio che è senza ombra di dubbio tra le zone più accattivanti dell’intero centro-sud e non solo del Molise e che può anche vantare decenni di esperienza nel campo.
«Al di là di alcune esclusioni eccellenti, che pure gridano certamente vendetta, credo che l’intera operazione renda un pessimo servizio al Molise intero e alle sue eccellenze – dice Paglione-. Il vero punto di domanda però è un altro: dove, come e quando sarà veicolato lo spot promozionale? Qual è il budget a disposizione? Esiste un piano pubblicitario serio? E, elemento ancor più grave, ammesso e non concesso che quelle immagini, sia pure monche e incomplete, riescano ad attirare qualche turista o semplice visitatore, come farà costui ad arrivare in Molise? Con il sistema dei trasporti che abbiamo sarà impresa ardua. Per non parlare della ricettività turistica. Insomma, se le immagini dello spot suscitano scalpore, è l’intera idea di promozione del Molise che in questo modo appare scollegata dal territorio stesso. Per questo credo sia indispensabile uno scatto di orgoglio e un deciso salto di qualità. Altrimenti continueremo a riempirci la bocca e a sperperare prezioso denaro pubblico, senza alcun effettivo ritorno».