Condivido l’analisi fatta dal vicesindaco di Agnone, dottor Nino Di Nucci, e apprezzo il fatto che, finalmente, dal capoluogo dell’Alto Molise arrivi una voce chiara e precisa su un progetto possibile di medicina territoriale adatto alla nostra realtà territoriale.
Garantire la piena e duratura esigibilità del diritto alla salute a tutti e, quindi, anche ai territori montani deve essere un obiettivo riconosciuto da tutti, a prescindere dagli schieramenti politici. Io credo, per questo, che si debba puntare uniti all’obiettivo di ricostruire il sistema sanitario, prevedendo uno stanziamento fisso che abbiamo da sempre quantificato intorno al 5% della spesa sanitaria regionale.
Quindi non chiediamo la luna, ma semplicemente rivendichiamo il diritto per le nostre comunità ad avere un ospedale di area disagiata che serva prioritariamente a mettere in sicurezza la vita delle persone – soprattutto anziani – che hanno deciso di restare a vivere nel nostro territorio e una medicina di prossimità con un infermiere di comunità in ognuno dei nostri piccoli comuni. In questo quadro così delineato sono d’accordo sulla necessità di aumentare il numero dei distretti sanitari, prevedendone uno specifico proprio per l’area territoriale montana di Agnone anche con un potenziamento delle strutture del Dipartimento di Prevenzione. L’ospedale, inoltre, deve avere prioritariamente un Pronto Soccorso adeguato anche a stabilizzare situazioni complesse e che serva, tra l’altro, a trasmettere fiducia a coloro che hanno deciso di restare e a chi potrebbe decidere di tornare a vivere nei nostri paesi. La qualità della vita e del contesto ambientale del nostro territorio vanno assolutamente valorizzate con l’offerta di servizi sanitari adeguati. Il dopo Covid potrebbe aprire prospettive importanti di rilancio proprio per territori come il nostro, a condizione che si riesca a mettere in campo un’azione forte di ricostruzione dei servizi essenziali. Infatti, una delle domande più frequenti che mi viene rivolta da cittadini nati in alto Molise e che sarebbero orientati a trasferire la propria residenza perché pensionati è sempre la stessa: e se mi sento male – soprattutto d’inverno – chi si prende cura di me? Ecco, la politica deve poter dare risposte a questi interrogativi.
Lavorare, quindi, attorno all’idea di ridare vita alle funzioni minime essenziali dell’Ospedale di Agnone: il mantenimento del reparto di Medicina – con una dotazione sufficiente di posti letto da affiancare ad una Lungodegenza, pochi posti di day hospital – attività chirurgica minima in day surgery, la valorizzazione dell’Unità Operativa di Reumatologia – attualmente punto di riferimento a livello regionale – il mantenimento del laboratorio di analisi, la radiologia anche con refertazione telematica e strumentazione adeguata.
Questo è il momento di unire le forze e di parlare una sola voce con gli interlocutori istituzionali che dovranno disegnare la sanità pubblica molisana del prossimo futuro. Ed è anche il tempo della responsabilità, ovvero di farci carico, tutti insieme, della sicurezza delle nostre comunità. Le risorse ci sono e anche le idee, quindi, come ho avuto modo di dire in altre circostanze non sciupiamo questa importante occasione!
Candido Paglione
Sindaco di Capracotta