«Medicina territoriale, serve un cambio di passo»

Oggi il consiglio comunale di Capracotta ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale si chiede alla Regione Molise e al Governo nazionale di potenziare la medicina territoriale. Si tratta di un documento elaborato a seguito di una profonda riflessione da parte di numerosi sindaci, esperti ed associazioni, compreso la diocesi di Termoli-Larino e l’Associazione degli ex consiglieri regionali, per provare a immaginare la sanità del futuro in una logica di piena e duratura esigibilità del diritto alla salute per tutti i cittadini, proprio secondo quanto previsto dall’art. 32 della nostra Costituzione.
«Il documento approvato – spiega il sindaco di Capracotta Candido Paglione – parte dalla consapevolezza della drammatica riduzione delle azioni legate al sistema della prevenzione e della medicina sul territorio, con un meccanismo che ha alterato i principi cardine della legge 833/1978 con la quale era stato istituito il Servizio sanitario nazionale. Con l’emergenza sanitaria attuale – legata al Covid-19 – è esplosa in tutta la sua gravità la difficile situazione creatasi dopo anni di tagli alla sanità pubblica che hanno di fatto impoverito le politiche di promozione della salute. Oggi, infatti, serve, più che mai, una sanità che rimetta al centro la salute prima della malattia, che si ponga l’obiettivo di rilanciare la medicina territoriale e di riorganizzare il sistema ospedaliero con risorse aggiuntive almeno pari al 2% del PIL nazionale per consentire perlomeno di avvicinarci alla media degli altri Paesi europei».
«La medicina territoriale e di prossimità del dopo Covid presuppone un deciso cambio di passo – osserva Paglione – con il coraggio di individuare nuovi ed efficaci modelli organizzativi, per questo abbiamo proposto una Casa della Salute ogni 15/20.000 abitanti e l’approccio One Health al nuovo modello organizzativo. In pratica, una sola salute per l’uomo, gli animali e l’ambiente, proprio perché siamo tutti elementi di un solo sistema. Con la medicina territoriale va ridefinita anche la capillarità della presenza delle articolazioni del Dipartimento di Prevenzione e di Salute mentale e va affiancata, naturalmente, la riorganizzazione del sistema ospedaliero pubblico. Lo stesso – dice ancora il primo cittadino – sarà composto dall’Ospedale Cardarelli di Campobasso, dal Veneziale di Isernia, dal S. Timoteo di Termoli e dal Caracciolo di Agnone, individuato come Ospedale di Area Disagiata. Le strutture convenzionate, come i centri di eccellenza della Neuromed di Pozzilli, del Gemelli Molise di Campobasso e tutte le altre vanno ricondotte nella logica del nuovo impianto organizzativo, tenendo ben presente la centralità del servizio sanitario pubblico. È questa – chiude Paglione – la strada giusta per rifondare i servizi sanitari e per assicurare il diritto alla salute a tutti i cittadini»