Lo stesso giorno nel quale gli Stati Uniti d’America celebrano l’Indipendence Day, ma dopo 235 anni e cioè il 4 luglio 2011, vedeva la luce il francobollo emesso da Poste Italiane, avente per oggetto il Giardino della Flora Appenninica di Capracotta.
Nei 161 anni di storia filatelica italiana (tra Regno delle Due Sicilie, Regno d’Italia e Repubblica), mai Capracotta era stata raffigurata in un valore postale. Quel lunedì mattina invece fu presentato con tutti gli onori direttamente “a casa sua”: nell’incantevole cornice del Giardino della Flora Appenninica. Il valore da 0,60 centesimi uscì in tandem con quello dell’Orto Botanico di Padova: onore grandissimo per Capracotta, perché affiancava l’Orto Botanico più antico del mondo, l’unico a non avere mai cambiato sede fin dalla sua fondazione nel 1545. I due francobolli sono parte integrante della serie “Parchi, Giardini e Orti Botanici d’Italia”, emessi nel quantitativo standard per l’epoca, cioè 1.500.000 esemplari per ciascun valore. La tiratura ai nostri giorni varia dai 150.000 fino ad arrivare, in rari casi, ai 500.000 esemplari: segno tangibile di come siano cambiati i tempi e l’utilizzo dei servizi postali da parte dell’utenza.
Unitamente al francobollo furono emessi anche una tessera ed una cartolina filatelica: quest’ultima rientra di diritto nella categoria “maximum”, in quanto francobollo, annullo postale e cartolina raffigurano lo stesso soggetto. Nel caso in cui il timbro postale sia quello del giorno di emissione, come in questo, ci troviamo di fronte a quella che nel linguaggio collezionistico è chiamata FDC, acronimo di First Day Cover, cioè busta primo giorno. Il tutto e cioè francobollo, tessera e cartolina postale, poteva essere acquistato insieme ad un folder, predisposto per la circostanza, al fine di conservare e proteggere il materiale filatelico.
Il “Bollettino Illustrativo” (la carta di identità del francobollo, curato anche questo da Poste Italiane) oltre a riportare tutti i dettagli tecnici del valore, ospitava la presentazione del Giardino da parte della Prof.ssa Maria Antonietta CONTI e dell’équipe del Consorzio, custode del luogo.
Sono ormai trascorsi 10 anni dall’uscita del valore capracottese e credo si possa prendere in considerazione l’idea di proporne un secondo: temi e circostanze, non mancano di certo!
Dalla Festa dell’8 Settembre che vanta una tradizione plurisecolare, alla Sagra della Pezzata divenuta col tempo una tra le prime 10 sagre italiane, allo splendido skyline con Monte Campo sullo sfondo, ai variegati paesaggi nei quali si sono cimentati e sbizzarriti pittori e tanti appassionati da Leo Paglione a Egidio Monaco, da Natalino Comegna a Gregorio Giuliano, solo per citarne alcuni.
Non credete che sarebbe il caso di farci un pensierino?
Paolo Trotta