L’autunno caldo di Maria

In questo periodo sono stata un po’ in pensiero per la mia salute e, come sempre, ho cercato dentro di me il ricordo di mia madre, Maria, scomparsa proprio nell’ottobre di 15 anni fa. Anche questa volta mi ha aiutato. Mia madre mi è sempre stata vicina, forse perché ero la più piccola di quattro fratelli, nata, non prevista, da genitori già anziani, per quei tempi.

Ripensando a lei -che ricordo sempre austera e vestita di nero- non so perché mi sono trovata a sognarla giovane e allegra come me l’avevano raccontata, e anche questo mi ha aiutata. Con mio padre Tonitto (nato in Argentina, ecco perché ‘Tonitto’) aveva avuto una storia d’amore bella e appassionata. L’ho già ricordata in un mio scritto, ma qui ho voglia di richiamarla: mi fa stare bene.

Era ottobre anche allora, quando Maria, sfidando le convenzioni, prese da sola la corriera per incontrarsi col suo Amore in un paese vicino, l’unico dotato di un fotografo. Era eccitatissima, si preoccupava di non sgualcire il suo vestito più bello e arditamente attillato.

Scese dalla corriera e vide Tonitto, per la prima volta con indosso una camicia bianca e un vestito scuro. Lui, audacemente, le strinse la mano, arrivarono dal fotografo e non resistettero più: ogni volta che quello usciva dal locale dove era piazzata la gigantesca macchina fotografica, per trafficare nella camera oscura, si abbracciavano come non avevano mai potuto fare e cominciò così il loro vero rapporto d’amore.

Tornarono al paese ma qualcuno aveva fatto la spia. Le foto furono sequestrate e per parecchio tempo dovettero incontrarsi di nascosto. Finché Tonitto organizzò una serata speciale e risolutiva: lui cantava in castigliano suonando l’organetto, un amico cantava pure e un altro suonava la chitarra, e per una nottata intera una serenata come non se ne erano mai viste né sentite tenne sveglia non solo Maria. Era troppo e non si poteva più tornare indietro: chiese la sua mano, la sposò e il loro rapporto fu (quasi) sempre di vero amore. Fino alla fine.

Mi ha fatto bene dire ancora di te, mamma, e dirlo qui anche per corrispondere al desiderio di quanti mi hanno chiesto di ricordarti.

Pina Monaco