Prendendo spunto dall’immagine pubblicata ieri sui canali social della nostra Associazione (in alto, qui colorata), voglio condividere con tutti voi un mio ricordo dell’infanzia.
Avrò avuto 7 o 8 anni quando, stanco dalla solita domanda “Guagliò, ma tu a chi appartieni?”, risposi in un modo poco ortodosso.
Nei paesi del Sud è abbastanza comune questa domanda rivolta da una persona adulta a ragazzi dei quali non si è riusciti a classificare la famiglia di appartenenza, in caso poi di cognomi più diffusi, solo il soprannome individua subito questa appartenenza.
Quel giorno già mi era stata fatta la stessa domanda da una decina di persone e all’ennesima, di un signore anziano, risposi: “Io appartengo alla Luna!”.
Ricordo l’espressione di meraviglia e di stupore sul suo volto, ma dopo un attimo di smarrimento venni così apostrofato: “Scostumat’! Vid’, vid’ ch’ s’ara sentì! Nun te n’abbreugnie n’anzegna!”, andando via borbottando altre parole indistinguibili.
Paolo Trotta