Pendici di Monte Capraro: otto coppie ballano al centro del prato, qualche galantuomo con moglie e figli assiste alle danze all’ombra di un grande albero. Sullo sfondo, l’aspra mole di Monte Campo e, nel centro, alcune case di Capracotta. La foto è stata scattata nell’estate del 1937 e ci tramanda uno dei passatempi più amati dai vacanzieri, capracottesi e forestieri, del tempo: il picnic nella natura. Immediatamente al di sopra delle prime due coppie di ballerini sulla destra, è steso sull’erba il classico lenzuolo bianco da utilizzare come tovaglia. Nelle vicinanze, c’è il cesto con le vivande custodito da alcune popolane al servizio dell’allegra brigata che, nell’attesa, osservano l’improvvisato spettacolo. Nell’immagine, non si vede il grammofono. L’atmosfera è allegra e spensierata.
Per i galantuomini imbandire tavolate all’aperto è una trasgressione molto apprezzata alla routine della vita quotidiana, fatta di regole sociali ben precise da rispettare. Così, il picnic diventa una scusa per stare in famiglia o ritrovarsi con amici in un contesto più intimo che, in alcuni casi, diventa anche l’occasione per il corteggiamento tra giovani. Solitamente, sono privilegiati i piatti freddi già preparati, come pane, salumi, formaggi, uova, insalate, frutta e torte, accompagnati da bevande generalmente analcoliche o da tipologie di vino e birra a bassa gradazione.
Francesco Di Rienzo
Fonte: AA.VV., Capracotta 1888 – 1937: cinquant’anni di storia cittadine nelle foto del Cav. Giovanni Paglione, Associazione Amici di Capracotta, Cicchetti Edizioni Grafiche, Isernia, 2014