Nel mondo di Omero non c’è posto per le persone disabili, l’Iliade è un poema dei morti e dei vivi, scompare chi, pur eroe, durante i combattimenti rimane invalido, mutilato. Nell’Inferno dantesco, non si trovano persone disabili. La disabilità e l’infermità al tempo di Dante sono espressione della punizione divina e del peccato e, per questo, di diritto destinati all’inferno, ma di loro non c’è traccia! Non c’è traccia in Purgatorio e nemmeno in Paradiso… Insomma, nella Commedia divina le persone disabili sono “invisibili”.
L’11 agosto, alle ore 11:00, presso il Giardino di Flora Appenninica di Capracotta, Paolo Maria Vissani dell’Associazione Disability Accessibility Movement (Adam) ci introdurrà in questo mondo ai più estraneo con la relazione “Spigolature di storia antica e disabilità. Racconti tra l’invisibilità come dimora e la carità come risorsa… con qualche eccezione!”. Il direttore del Giardino Paola Fortini e la curatrice del Giardino Carmen Giancola presenteranno il progetto “Natura senza barriere”, cofinanziato dalla Fondazione Banco di Napoli, che prevede la produzione di uno storytelling disponibile lungo un percorso natura grazie a una audioguida, finalizzata alla conoscenza efficace della Natura del Giardino. Inoltre, l’utilizzazione dei principi e dei criteri dello standard “Adam Gestione Accessibilità Fruibile” permetterà l’implementazione dei requisiti gestionali e organizzativi applicabili al Consorzio del Giardino della Flora Appenninica. È prevista una tavola rotonda dal titolo “Verso una rete dell’accessibilità in Alto Molise”. Il programma della giornata prevede il saluto del sindaco di Capracotta, Candido Paglione, e del presidente del Giardino Maurizio De Renzis.
«Accoglienza significa creare l’inizio di una storia da raccontare! Questa storia parte da lontano e i protagonisti sono Accessibilità e Fruibilità per tutti- spiega il direttore Fortini-. I diritti delle persone con disabilità, sono non solo un diritto di per sé, ma anche una caratteristica che condiziona la possibilità di accedere ad altri diritti e libertà, in particolare quelli che si esplicitano attraverso l’utilizzo di spazi, servizi, attrezzature, ausili e tecnologie».