Il Plantae Pedum di Fonte del Duca, in Contrada Macchia di Capracotta (Da “L’Eco dell’Alto Molise – Vastese)
In data 23 ottobre 2022 su “L’Eco dell’Alto Molise-Vastese” è comparso un articolo (non firmato) dal titolo: ARCHELOGIA, TRA CASTEL DEL GIUDICE E SPRONDASINO RINVENUTO UN EX VOTO “PLANTAE PEDUM”.
Trattasi di una importante scoperta archeologica fatta dal prof. Remo de Ciocchis e dal Dr. A. Carlomagno, nei pressi di una masseria sottostante la località Fonte del Duca, sita sul tratturello Castel del Giudice-Sprondasino e che riguarderebbe un antico “ex voto”.
In chiusura dell’articolo, leggiamo virgolettato: “Sembra – afferma il professor Remo de Ciocchis – che questi ex voto Plantae Pedum si trovano soprattutto in Spagna, ma qualcuno è stato trovato anche a Roma, dove esso era dedicato alla Dea Celestis di origine cartaginese. Anche il reperto trovato ad Agnone, con molta probabilità, dovrebbe essere dedicato a questa dea”.
In molti hanno cercato invano, sulla cartina geografica, la località tra Castel del Giudice-Sprondasino!
Il 24 ottobre poi, “Primo Piano Molise” dà notizia dello stesso ritrovamento con il titolo: SCOPERTA ARCHEOLOGICA NELL’AGRO AGNONESE.
Anche la Soprintendenza Archeologica del Molise si è mostrata particolarmente interessata al ritrovamento la cui autenticità dovrà comunque trovare conferma da parte degli studiosi; peccato che il vicino sito di Fonte del Romito, sede del ritrovamento della famosa Tavola Osca ed oggetto di scavi negli anni 1980, sia completamente ricoperto da cespugli ed erbacce sotto cui trovano ospitalità serpi ed altri animali; la recinzione è ormai irriconoscibile. La vegetazione ha completamente ricoperto anche la vecchia fonte e la stessa Via Fonte Romito. Gli attuali proprietari del terreno ed abitanti del posto non sono stati autorizzati a ripulire a proprie spese l’area vincolata sia pure sotto la sorveglianza del competente Ufficio. Non ha goduto purtroppo di migliore attenzione la cinta fortificata di Monte Cavallerizzo, tra le più belle dell’alto Sannio, che ha subito negli ultimi anni un evidente degrado.
Ma tornando alla notizia del rinvenimento in oggetto, quello che più ci sorprende (o forse no, dati i precedenti!) che dopo la Tavola Osca cosiddetta di “Agnone”, rinvenuta a Fonte del Romito, poche centinaia di metri da Fonte del Duca (entrambe nel comune di Capracotta), si continui a scrivere caparbiamente di “ritrovamenti nel territorio di Agnone”.
Ci stupisce poi che il virgolettato di cui sopra venga riferito al Prof. Remo de Ciocchis, appassionato cultore della Tavola, instancabile ricercatore e studioso della Storia del nostro alto Sannio, a cui va la nostra stima di uomo e di studioso. Ci aspettiamo a tale proposito una rettifica, o quanto meno una spiegazione al riguardo, da parte dell’estensore dell’articolo.
Ma pare che le sorprese che la Contrada Macchia ci riserva non siano finite. Il proprietario della masseria in prossimità della Fonte del Duca, mio vicino di casa, ha riferito che la pietra di cui sopra, da decenni davanti all’abitazione, è stata fatta 72 anni fa, quando lui aveva 8 anni, da un contadino del vicinato che aveva la passione per la lavorazione della pietra; modellata con lo scalpello, a rilievo, dopo aver segnato la forma dei suoi piedi sulla lastra!
Dopo la beffa di Livorno quella di Capracotta?
Potrebbe trattarsi di una patacca; il giudizio finale comunque agli esperti della materia.
Vincenzino Di Nardo