È morto oggi a Roma il giornalista, conduttore tv, autore, sceneggiatore Maurizio Costanzo. Nato nel 1938 a Roma da famiglia di origini abruzzesi di Ortona (Chieti), aveva 84 anni.
Nel corso della sua lunga e illustre carriera, ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi, commedie teatrali e numerosi libri.
Noi lo vogliamo ricordare trascrivendo una parte del suo volume “Un paese anormale. L’Italia che non ci piace” (Mondadori, 2000), nel quale cita Capracotta con riferimento alla grande colletta che fu organizzata all’epoca in paese per sbancare il Superenalotto.
«Capracotta, provincia di Isernia, 1.421 metri di altezza e novecento residenti divisi in trecento famiglie. Un giorno, una decina di loro se ne stavano seduti davanti a una birra allo Sci club. C’erano l’impiegato delle poste, il benzinaio e altri sette, otto amici. Perché non mettiamo 10.000 lire a testa e puntiamo al jackpot supermiliardario?, si sono detti. Conclusione: circa due milioni raccolti nei tre bar del paese, dal benzinaio e allo Sci club; più di trecento giocatori, praticamente uno a famiglia, compreso il parroco e il sindaco. La schedina ha l’incarico di compilarla l’impiegato delle poste che poi va a giocarla in un altro paese. Perché a Capracotta non c’è neppure la ricevitoria. Speranze, sogni degli aspiranti miliardari? Niente Caraibi, una volta tanto, e nemmeno una villa hollywoodiana o la fuoriserie. Nei sogni di tutti c’è una fabbrica. Desiderano investire i miliardi di un eventuale “6” per dar lavoro ai disoccupati che ci sono in paese (quei pochi giovani rimasti) e a quelli che se ne sono andati via da Capracotta per lavorare a Milano, a Roma, o all’estero. Pare che qui in paese ci siano solo due falegnamerie: opportunità di lavoro, molto poche. Al punto che gli abitanti, testardi come sono, stanno pensando di autotassarsi per finanziare comunque qualche attività».