Una processione della Madonna di Loreto del secolo scorso
L’inverno del 1754 e la primavera del 1755 furono particolarmente duri a Capracotta. Nel primo caso, si assistette alla morte di numerosi animali rimasti a svernare in paese; nel secondo caso, si registrò, alla fine di aprile, una tale siccità da far temere per la buona raccolta del frumento. All’amministrazione comunale non restò altro da fare che chiedere la protezione della Madonna di Loreto. E così, Enrico d’Andrea, Nicola Labbate, Nicola Mosca e Gianpaolo Cassiero presero carta e penna e scrissero direttamente al vescovo di Trivento, Giuseppe Maria Carafa, per ottenere l’autorizzazione a portare la statua della Madonna di Loreto in processione per le strade di Capracotta.
«Illustrissimo e Reverendissimo Signore. L’Università della Terra di Capracotta e per essa tutti gl’attuali del suo Governo supplicando espongono a Sua Vostra Illustrissima, come considerando trovarsi il Sommo Iddio molto sdegnato per li peccati degli Uomini, tanto ché hà dato di piglio à diversi flagelli, e specialmente con la mortalità degl’animali nel prossimo caduto anno inverno ed adesso con la prohibitione con l’acqua solita à scaturir dalle nubi per inaffiar le campagne, per il di cui effetto resta sterile la terra, probabilmente si dubita di una prossima raccolta di frumento, che potrebbe recar carestia, onde gli convien impetrare dalla Divina misericordia aggiunti soprannaturali, quali per ottenerli non riconoscono maggior espediente, se non ché la notevole intercessione di Maria Santissima, per il di cui effetto havendo di continuo sperimentata la di lei protezione nella sua Immagine sotto il titolo di Loreto, che valtrovasi collocata in una Chiesa extra menia di detta Terra (fuori dall’abitato, ndr), pensano in tali urgenze estrarla da detta Chiesa, e portarla processionalmente per tutto l’abitato, perciò gl’Oratori supplicano Sua Eccellenza Illustrissima volerne concedere l’assenso, affinché à vista di esso questo Reverendo Clero non vi habbia difficoltà di associarla, e far sortire la detta processione, e lo riceveranno ut Deus (vult)».
La supplica è contenuta nel “Libro delle Memorie”, una raccolta di copie di alcuni dei più importanti atti ufficiali di Capracotta iniziata nel 1742 dall’allora segretario comunale Nicola Mosca e oggi custodita presso l’archivio del Comune di Capracotta. I due «flagelli» vengono considerati, secondo la mentalità del tempo, come una punizione di Dio per i peccati degli uomini che, quindi, “soltanto” una protezione altrettanto divina, peraltro «già sperimentata», come quella della Madonna di Loreto può mitigare e cancellare. Per cui i quattro amministratori chiedono al vescovo di poter estrarre la statua della Vergine dalla sua chiesa, che si trovava- ieri come oggi- all’esterno del perimetro cittadino, per portarla in processione tra le strade di Capracotta.
Da un altro documento sappiamo che monsignor Carafa fece pervenire la tanto agognata autorizzazione il 29 aprile del 1755. E non dubitiamo che i capracottesi abbiamo proceduto immediatamente a fare quanto supplicato. Ma quello che più colpisce dall’intero manoscritto è il fatto che Cassiero, d’Andrea, Labbate e Mosca non facciano alcun riferimento ad altre “tradizionali” processioni della Madonna di Loreto, come quelle che si svolgono ai giorni nostri ogni tre anni in Suo onore, per dare più forza alla loro richiesta. Un altro importante documento del passato, l’Apprezzo del 1671, stilato dal perito Donato Antonio Cafaro per la vendita del feudo di Capracotta, ci tramanda alcune informazioni sulla festa in onore della Madonna di Loreto senza tuttavia citare alcuna processione: «A 8 di Settembre di ogn’anno si fa la festa della Natività a spese della Chiesa, sotto il detto titolo di Loreto, e vi si lotta, si corre a piedi e a cavallo, come di sopra, facendosi come una Fiera, essendone franchi quelli che vanno a vendere li frutti, dal pagamento si fa al Grassiere (il funzionario addetto all’esportazione di derrate alimentari e ai rifornimenti delle merci, ndr), che in ogn’altro tempo è di un rotolo di ciascheduna specie di frutti, che vendono».
Questa del 1755 è, al momento, la prima processione della Madonna di Loreto documentata a Capracotta: una processione non ancora entrata nella tradizione religiosa popolare ma dal carattere eccezionale, cioè organizzata unicamente per ottenere l’intercessione della Vergine in occasione di due gravi calamità che stavano affliggendo la comunità capracottese in quel difficile periodo storico. Un evento talmente straordinario per l’epoca da dover essere tramandato ai posteri nel “Libro delle Memorie”.
Francesco Di Rienzo
Bibliografia:8
L. Campanelli, Il Territorio di Capracotta, Società Tipografica Antoniana, Ferentino, 1931
D. Di Nucci, Capracotta. Registro-Libro delle Memorie: 900 anni di storia dal 1040 (1011) al 1943, Amici di Capracotta, PressUp, 2020