Un momento del concerto dell’Orchestra Sinfonica del Molise. Foto: Cesare Di Bucci
Vista la mia passione per la musica classica, ho voluto organizzare e dedicare questo concerto a Capracotta che apre la Festa della nostra amata Madonna di Loreto, proprio a lei e a mamma e papà che non ci sono più. Tanti si chiederanno, da dove, quando e come sia nata questa mia passione. Ebbene, sembra quasi incredibile, ma è vero. La mia passione per questa musica è nata proprio a Capracotta.
Prima di andare in Germania all‘età di 12 anni il 1966, facevo il chierichetto. L’allora arciprete, Don Nicola Angelaccio, il quale voleva bene a tutti i suoi chierichetti, aveva però un debole per me e mio cugino, Pasqualino Liberatore “la Centrella”. Egli, Don Nicola, il pomeriggio d‘estate andava tutti i giorni a bordo della sua seicento blu a pregare “sott’armont” e portava sia mio cugino che me con sé. Mentre egli passeggiava pregando, io e mio cugino giocavamo nel bosco. Dopo un’oretta, oretta e mezzo, ci conduceva dalla Signora Luisetta Falcone vedova Panà, “Zia Setta”, di fronte all’allora Asilo Infantile, oggi Casa di Riposo Anziani. Dopo aver preso il tè con il limone che gli preparava Enrica Panà, figlia di “Zia Setta”, Don Nicola si metteva a suonare con “Zia Setta” il pianoforte a quattro mani e dopo qualche brano si alternava con Enrica. Questa musica, ascoltandola quotidianamente, mi è entrata nelle vene e mi ricordo che quando ascoltavo una trasmissione musicale alla radio salivo sopra la “petrella” e dirigevo la musica. Questa è la storia della mia passione per la musica classica.
Venendo all’oggi. L‘idea di organizzare questo Concerto mi venne già nel Marzo scorso allorché mi misi in contatto con il Sindaco, Candido Paglione, pregandolo di voler sottoporre questa mia idea al Comitato Festa della Madonna di Loreto, idea, che fu subito approvata. Dopo essere venuto a conoscenza dell’esistenza dell’Orchestra Sinfonica del Molise, nata nel Gennaio 2022, presi subito contatto con la Presidenza e dopo avere avuto la loro disponibilità, concordai le modalità ed il programma.
Oltre alla bellissima Sinfonia del Nabucco di Verdi e l‘altrettanto bellissimo Concerto d’Aranjuez di J. Rodrigo, ci tenevo in modo particolare a portare a Capracotta in occasione della Festa della nostra venerata Madonna di Loreto, una Sinfonia di Beethoven che mi sta particolarmente a cuore e che ritengo sia la più bella, cioè la Nr. 6 chiamata Pastorale, che secondo la nostra storia ha a che fare direttamente con la nostra Madonna, che, come tutti sappiamo, quando i nostri pastori partivano per la transumanza e quando tornavano non mancavano mai di salutare prima la nostra Madonna. La Pastorale ha a che fare anche con la nostra Capracotta, io oserei dire che Beethoven l’avrebbe potuta comporre anche qui da noi dove ci sono tanti posti incantevoli. Mi viene in mente un bellissimo posto che mi sta particolarmente a cuore dove insieme ai mie amici e compagni ho trascorso bellissime giornate e cioè alla “massaria d‘ Recchia muzz abball à Verrin” dove c’è tutto quello che egli esprime nella Pastorale.
Giovanni Pollice legge la sua prolusione prima del concerto. Foto: Cesare Di Bucci
E qui il mio pensiero va al mio carissimo amico Pasquale Paglione, già Presidente della Pro Loco, che organizzava il tutto e che non ha potuto assistere al concerto perché sta poco bene e al quale faccio i mie migliori auguri di buona e pronta guarigione!
Beethoven ha a che fare indirettamente anche con la mia famiglia perché egli nacque il Dicembre del 1770 a Bonn dove vivono i miei nipoti Marco e Luca ai quali voglio molto bene e che insieme alle loro compagne sono venuti per la festa
Beethoven a quell’epoca passava molto tempo in campagna e ne era affascinato. Lo stare a contatto con la natura lo colpiva nell’intimo creandogli quell’immenso piacere e gioia di partecipare in prima persona alla vita campestre, quel cercare in essa il raggiungimento della pace. Beethoven a riguardo della natura diceva: “Chi potrà mai esprimere tutto ciò?”.
La Sinfonia n. 6 detta Pastorale, fu composta da Ludwig van Beethoven tra il 1807 e l’inizio del 1808 e fu eseguita per la prima volta a Vienna, il 22 dicembre 1808, durante, quindi, il periodo natalizio, che a mio avviso ben si addice a questa composizione che lascia trasparire sentimenti di amore e di pace descrivendo il rapporto intimo che si crea tra uomo e natura.
Alcuni dicono che questa sinfonia sia un esempio di “musica a programma”, cioè che vuole raccontare una storia, visto che ogni movimento descrive una scena di vita campestre, ma Beethoven specifica nel suo spartito un sottotitolo: “Più espressione del sentimento che descrizione” volendo puntualizzare sul fatto che la musica non deve “descrivere”, ma deve “esprimere” dei sentimenti.
La Pastorale è divisa in 5 tempi.
Il primo movimento porta il titolo di “Risveglio dei sentimenti all’arrivo in campagna”, Allegro ma non troppo; inizia con una dolcissima apertura dei violini.
Il secondo “Scena presso il ruscello”, Andante molto mosso, è caratterizzato da una ondeggiante melodia terzinata degli archi dove ad un certo punto flauto, oboe e clarinetto simulano il canto di usignolo, quaglia e cucù.
Il terzo movimento dal titolo “Riunione di contadini in Festa”, Allegro, che con baldanzosi archi e cornamusa traghetta l’ascoltatore all’arrivo del “Temporale” (quarto movimento) Allegro, dove per dare maggior enfasi per la prima volta in una sinfonia si aggiungono i Tromboni e i Timpani e infine il quinto movimento:
“Canto pastorale; gioia e ringraziamento dopo il temporale”, Allegretto.
Quindi ogni movimento è associato ad una scena. E come già accennato, Beethoven non vuole con gli strumenti descrivere pittoricamente una scena, ma vuole interpretare i sentimenti che noi proviamo, ad esempio durante un temporale, ammirando la natura o quando ascoltiamo il cinguettio degli uccellini.
A questo punto il mio pensiero va a mamma e papà che non ci sono più e che avrebbero assistito con piacere a questa bellissima serata. Ciao Mamma, ciao Papà!
Infine voglio ringraziare il comitato festa per aver esaudito il mio desiderio di organizzare questa serata ed il nostro illustrissimo parroco Don Elio Venditti per aver messo a disposizione la nostra bellissima Chiesa per questo concerto. Grazie anche ai miei amici, Candido Paglione, sindaco di Capracotta, e Tiziano Rosignoli, presidente della Pro Loco, e ai bravissimi ragazzi Sebastiano Trotta e Daniele Di Nucci che mi hanno pienamente sostenuto nell’organizzare questa magnifica serata.
I miei ringraziamenti vanno anche e soprattutto alla bravissima Orchestra Sinfonica del Molise ed il suo maestro, Michele Gennarelli, come pure ai Presidenti, Pinuccio Emanuele e Giulio Costanzo con i quali ho concordato la realizzazione di questa bellissima serata. All’Orchestra auguro tantissimo successo e spero di poter presto rivivere una loro esibizione, magari l’anno prossimo in Germania perché già da ora mi sto attivando per organizzare un interscambio con un’Orchestra Sinfonica Tedesca.
Giovanni Pollice