Da Capracotta verso Monte San Nicola. Foto: blogcamminarenellastoria
Sebastiano Conti, autore di diversi e importanti studi e ricerche su Capracotta, organizza per domenica 15 ottobre una passeggiata nella storia per ripercorrere i luoghi della fuga del prigioniero sudafricano Uys Krige dal campo di internamento nazifascista “78” di Fonte d’Amore a Sulmona durante la Seconda Guerra Mondiale.
Krige, ufficiale e corrispondente di guerra delle truppe di Sua Maestà nella campagna d’Africa, era stato catturato nel 1941 durante la battaglia di Tobruk e inviato in Italia nel campo di reclusione abruzzese, istituito dal governo fascista per imprigionare i soldati degli eserciti alleati. Da qui era riuscito a evadere nel 1943 per la confusione generale seguita al rovesciamento di Benito Mussolini. Krige ha immortalato la sua rocambolesca fuga a piedi tra i monti e le valli abruzzesi e molisane verso la libertà nel libro “The way out”, tradotto in italiano con il titolo “Libertà sulla Maiella”.
Nel volume, ci sono diversi riferimenti ai luoghi attraversati da Kryge e da altri suoi amici prigionieri per raggiungere gli Alleati sul Trigno, oltrepassando il Sangro e l’Alto Molise.
La passeggiata di domenica 15 ottobre, con partenza alle ore 9.30 da Piazza Emanuele Gianturco, avrà come prima tappa il Colle Cornacchia. Durante la salita, sarà possibile ammirare lo stesso paesaggio descritto nel libro: la Majella, il Guado di Coccia, il territorio di Gamberale e Castel del Giudice, il fiume Sangro, «la casa colonica bianca e immobile» (probabilmente l’ex masseria della famiglia Campanelli), il fitto bosco della “Defensa”, la tortuosa strada dove il fuggitivo scrive di aver visto le luci dei mezzi militari tedeschi che scendevano verso il Sangro e i grossi massi ai piedi della parete di roccia di Mone Campo. L’autore scrive che, da qui, era possibile ascoltare il suono dell’orologio della torre campanaria, che dovrebbe essere l’antica torre della piazza di Capracotta demolita dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Seconda tappa: Prato Gentile. I partecipanti raggiungeranno a piedi la radura di Prato Gentile per poi rientrare in paese.
Si consiglia un abbigliamento idoneo.