Antonino D’Andrea con la moglie Gina
Antonino D’Andrea è uno degli eredi di una delle più importanti tradizioni artigianali capracottesi: la falegnameria. Nato a Capracotta, si trasferisce all’età di nove anni a Roma con la famiglia. Nel 1981, apre una bottega in via Capitan Bavastro alla Garbatella che è diventata, nel corso degli anni, un punto di riferimento per l’intero quartiere. Realizza mobili su misura, esegue riparazioni in genere e, soprattutto, restaura mobili antichi. Oggi, però, piuttosto che come abilissimo maestro falegname, vogliamo presentarlo come “poeta” pubblicando una delle appassionanti poesie composte in gioventù: «Cara amica».
Cara amica
non senti il delirio del tempo
o il tramonto di una sera
o il dolce sapore di un prato bagnato
o i fiori appassiti di questo inverno
senza stelle ed emozioni da seppellire.
Lo senti il sogno che esplode
tra le piaghe dell’anima
e il delirio della primavera
che mi buca il cuore
con la follia di un filo di seta appena disegnato
su questo ago avvelenato.
Si scioglie la malinconia
tra le dolci note di quest’inverno
tra questi silenzi di ghiaccio
tra queste primavere musicali
tra questi capelli che si sciolgono con il vento.
Non bucare il mio sogno
con una spiga avvelenata.
Non cancellare le ali del vento
con una lametta profumata.
Divora la tigre della malinconia
Raccogli le ciliegie della purezza.
Dipingi la casa dell’amicizia
Con il profumo del vento.
Ascolta in silenzio
La malinconia della sera.
Forse domani sarà primavera.
Antonino D’Andrea
Può interessarti: