Vincenzino Di Nardo, detto Dun Checch’, (1872-1957)
Don Checco (Dun Checch’) aveva la sua bottega di calzolaio sotto alla via Nova (via Nicola Falconi, ndr) a Capracotta. Nella quale bottega razzolavano le sue galline. Un giorno una di queste, dopo aver deposto l’uovo, cominciò a fare il suo verso caratteristico: coccodèèè, coccodeè, coccodèèè… e non la finiva più.
Dun Checch’, la cui principale virtù non era evidentemente la pazienza, a un certo punto, non potendone più, prese l’uovo, lo scaraventò in mezzo alla strada e disse alla gallina: «Ca, vatt’r’ a chiagn’ for’…» (vattelo a piangere fuori.)
Primiano Carnevale