Una cosa è più che certa: se sono così in tanti a portarne il nome, è chiaro che San Sebastiano sia il Patrono di Capracotta: ma lo è sempre stato?
In precedenza era invocato e venerato San Cristanziano, e allora a quando risale lo scambio dei ruoli?
Lo scorso anno come Associazione “Amici di Capracotta” abbiamo dato alle stampe e distribuito lo studio sul “Libro delle Memorie”, ultima fatica del compianto Prof. Domenico Di Nucci, primo Presidente della nostra Associazione: per venirne a capo, abbiamo seguito la cronologia degli avvenimenti qui descritti e analizzati.
1548: Nell’inventario delle rendite della chiesa di S. Antonio di Vienne, risulta “un terreno a San Sebastiano di quattro tomola circa”; la contrada di San Sebastiano, corrispondeva all’attuale zona della Fundjone.
1660: Nell’inventario dei terreni dell’Arcipretato è citata insieme ad altre, la contrada di S. Sebastiano.
1673: Nell’Apprezzo è riportato: “al clero vengono pagate le processioni delle feste solenni di San Sebastiano e Santa Margherita”, si attesta inoltre che la chiesa di S. Giovanni ha come contitolari S. Sebastiano e S. Rocco.
1712 Il documento ha per titolo “Notizie del glorioso San Cristanziano, nostro Protettore”.
18.8.1742: “Il Consiglio dell’Università di Capracotta decide di far costruire due cappelle nella Chiesa Matrice per collocare….l’immagine del nostro Padrone S. Sebastiano e SS. Martiri Protettori….”. E’ il documento nel quale è riportata per la prima volta la notizia che S. Sebastiano è Patrono insieme ai SS. Martiri.
16.11.1742: Nel bilancio annuale dell’Università è nuovamente citato San Sebastiano come Patrono: a lui è dedicata una messa ogni settimana per un compenso complessivo annuale di 6 ducati.
23.12.1748: La “Memoria della Benedizione della nuova Chiesa Madre”, attesta che il Vescovo di Trivento “non aveva ancora concesso la licenza di far celebrare nell’altare del glorioso San Sebastiano, special Padrone di questa terra!” (la benedizione sarà impartita solo il 12/5/1749).
15.05.1757: Richiesta dei PP. Carmelitani di Canosa di Puglia, all’Università di Capracotta di 30 carlini annui per servizi funebri e di sepoltura dei capracottesi deceduti durante la transumanza e sepolti nella cappella di S. Sebastiano, all’interno della chiesa di S. Maria del Carmine. I pastori deceduti erano qui sepolti fin dal 1602, ma già da allora la cappella era intitolata a S. Sebastiano oppure ciò avvenne in seguito?
Mettendo a confronto la Numerazione dei Fuochi del 1732, lo Stato delle Anime del 1736 ed il Catasto Onciario del 1743, il nome più diffuso in paese risulta essere Antonio (all’epoca erano presenti a Capracotta sia la chiesa ancora oggi esistente di S. Antonio da Padova, sia quella di S. Antonio Abate: e anche questo potrebbe aver avuto il suo peso!).
Tirando le somme: se nel 1712 il Patrono è ancora S. Cristanziano e nel 1742 S. Sebastiano, il cambio va collocato in questo arco temporale e anche la diffusione del nome del nuovo patrono avrà avuto un maggiore incremento in epoca posteriore. Occorre pure soppesare che già nel Cinquecento una contrada del paese e la contitolarità della chiesa di S. Giovanni nel Seicento, attestano una già sedimentata devozione nei confronti di San Sebastiano.
Nella diocesi di Trivento tra il 1660 e il 1752 si sono succeduti ben sei vescovi: potrebbe darsi che ad uno di essi sia venuto in mente di sostituire il vecchio col nuovo Patrono: perché magari protettore anche dell’ordine religioso di appartenenza del prelato, per grazia ricevuta o per qualsiasi altro motivo.
Un modifica di tale portata tuttavia, presupporrebbe l’emissione di un decreto emesso ad hoc da parte del Vescovo: nel Libro delle Memorie non ve ne è traccia!
Qualcuno ha notizie al riguardo? In caso affermativo potremmo sapere con certezza la data dalla quale S. Sebastiano è festeggiato come Protettore del paese.
Paolo Trotta