Quando un capracottese arriva al paesello, proveniente da qualsiasi posto del mondo, passando davanti alla chiesa della Madonna di Loreto, ubicata all’ingresso sud-ovest del paese, non può esimersi dal saluto di ringraziamento alla nostra Madonnina, espresso o con un segno di croce, o con un’Ave Maria, o semplicemente sollevando il copricapo. Ma per poter capire il significato profondo di questi saluti, bisogna sapere che oltre alle ragioni della fede, il saluto alla Madonnina rievoca il saluto che i pastori insieme a tutta la famiglia, riuniti proprio in questo posto, prima di partire per “la transumanza” offrivano in cambio della benedizione alla nostra amata di Loreto.
Questi particolari saluti tra i pastori, i familiari e la Madonnina, hanno reso ancor più sacro questo posto.
Come ho avuto modo di precisare in altre occasioni, una veloce analisi storica ci ha portato a stabilire che la prima chiesa, costruita in questo luogo, fosse più piccola dell’attuale ed ubicata alla sinistra guardando la facciata, ossia dove attualmente abita il custode.
In data non del tutto certa fu ampliata questa prima costruzione portandola alle dimensioni attuali e dotandola di una prima facciata molto semplice e rustica con un portone di accesso al posto di un portale e una finestra al posto di un rosone come si evince dalle foto allegate.
Il Cav. Giovanni Paglione non ha annotato la data dei due scatti, però alcuni importanti particolari restringono l’arco di tempo: l’assenza della croce su Monte Campo (intorno agli anni Trenta del secolo scorso la prima croce di ferro sostituì la croce di legno abbattuta da un fulmine nel 1911) e la linea di pali (collegamento telefonico tra Capracotta e Carovilli costruito nel 1921 e inaugurato nel 1922) attestano che la trasformazione è avvenuta dopo il 1922.
Pertanto, possiamo affermare che la facciata che compare ristrutturata e senza la presenza della croce di Monte Campo in foto è stata lavorata intorno al 1930.
In questa occasione il portone d’ingresso alla chiesa fu trasformato in un ben proporzionato portale con chiusura ad arco incorniciato e al posto della semplice finestra è stato costruito un piacevole rosone, mentre nella parte alta della facciata stato sostituito il timpano che appare nella prima facciata, con dei fregi di gradevole fattura, il tutto coronato da una conformazione a tetto con due lesene ai lati estremi della facciata.
Essendo il piano di calpestio dell’interno della chiesa più alto rispetto alla quota esterna, è stato necessario posizionare nella parte antistante una gradinata che da non molto è stata ristrutturata.
Salvatore Santilli
Fonte: AA.VV., Capracotta 1888-1937: cinquant’anni di storia cittadina nelle foto del Cav. Giovanni Paglione, Associazione culturale Amici di Capracotta, Cicchetti, Isernia, 2014
Rielaborazione grafica: Amici di Capracotta APS