Prato Gentile. Foto: Giorgio Paglione (2023)
Il poeta Mario Antenucci ha composto questi versi lo scorso 23 settembre dopo una passeggiata lungo il trattuto Celano-Foggia, ispirato dalla bellezza della stagione autunnale. L’ha inviata ad alcuni amici insegnanti come augurio di buon inizio del nuovo anno scolastico.
Autunno
Foglie ingiallite e secche
sospinte da vento svogliato
stormiscono per il prato
e scivolano verso la fine,
a riposare sotto terra
per produrre nuova linfa.
Qualche raggio di sole
ancora irradia la terra
e un assiduo lamento
di corvi popola la piana.
Nuvole lacerate sventolano
nell’aria minacciosa
e s’addensano all’orizzonte
ormai vicino.
Un moto spento d’intorno
s’avverte.
La vita che m’illuse
è oggi in questo tiepido
autunno.
Mario Antenucci
Mario Antenucci vanta i suoi natali a Roccavivara (Cb), un paese piccolo, una perla che sovrasta la valle del Trigno. Da quelle colline sul fiume, che s’accendono di rosso al tramonto, è cresciuta la sua voglia di scrivere, evindenziatasi sin da bambino.
Ha partecipato a diversi concorsi letterari conseguendo prestigiosi riconoscimenti a livello regionale e nazionale. Dall’anno 2005 a oggi, ha pubblicato un reportage di viaggio nell’Alto Sannio e nella Valle del Trigno (La Terra da scoprire), due romanzi (Pane e vino, L’altro Molise-Brani di tempo e storia) e sei raccolte di poesie (Sprazzi, I colori della vita, Le voci di dentro, Pensieri e parole in libertà, I colori dell’anima e Il Soffio dei venti).