Carlo d’Asburgo fu l’ultimo re di Spagna (con il titolo di Carlo II) e di Napoli (Carlo V) della sua famiglia. Morì senza eredi nell’anno 1700 a Madrid, ad appena 39 anni, lasciando in eredità una sanguinosa guerra per la sua successione dinastica che sconvolse l’Europa per tredici anni, dal 1701 al 1714.
Di questo sovrano, nel XVIII secolo, esisteva un affresco a Capracotta sul muro posteriore dell’aula dove i capifamiglia erano soliti riunirsi in consiglio ovvero al piano terra dell’allora palazzo ducale, oggi sede della Casa comunale in piazza Stanislao Falconi. Era collocato tra il dipinto del duca, don Giuseppe Capece Piscicelli, e quello dell’Università (cioé il Comune) di Capracotta.
Nell’anno 1740, il pittore Filippo Passarelli, nativo di Alfedena ma residente a Pescocostanzo, terminò il loro restauro e chiese, come pattuito, per la sua opera quindici carlini all’amministratore dei beni dei Capece Piscicelli a Capracotta, Nicola Angelaccio, per il restauro del dipinto del duca e trentacinque carlini al sindaco per il restauro degli altri due: venti per il ritratto di Carlo II e quindici per lo stemma dell’Università.
I capifamiglia capracottesi approvarono la spesa di trentacinque carlini nella seduta del 26 ottobre del 1740. Delle tre opere, purtroppo, al giorno d’oggi non v’è più traccia a Capracotta.
Francesco Di Rienzo
Bigliografia:
Giuseppe Coniglio, I viceré spagnoli di Napoli, Napoli, Fausto Fiorentino, 1967
D. Di Nucci, Capracotta. Registro-Libro delle Memorie: 900 anni di storia dal 1040 al 1943, D’Andrea Spa, 2022
A. Ghirelli, Storia di Napoli, Einaudi Editore, 1973