L’incontro al pozzo: Cristo e la Samaritana nella Chiesa Madre di Capracotta

Cristo e la Samaritana al pozzo. Archivio fotografico: Catalogo Generale dei Beni Culturali

Sulla parte frontale del pulpito della Chiesa Madre di Capracotta è raffigurata una suggestiva scena evangelica: Cristo e la Samaritana al pozzo, tratta dal Vangelo di Giovanni (4,1-42). Il dipinto, di ambito napoletano del XVIII secolo, appartiene al gusto tardo barocco e unisce la narrazione sacra a una ricca cornice architettonica e simbolica.

Al centro della composizione, troviamo Gesù Cristo, seduto accanto a un pozzo in muratura, e la Samaritana, in piedi con un’anfora, mentre i due si scambiano uno sguardo denso di significato. È il momento in cui Cristo le parla dell’acqua viva, simbolo dello Spirito, capace di dissetare per sempre il cuore umano.

A destra, nella parte inferiore della scena, sono presenti tre figure maschili, probabilmente i discepoli di Gesù, testimoni dell’incontro e simbolo della comunità credente. A sinistra, si distingue una figura femminile, forse un’altra samaritana o un’allegoria dell’umanità in attesa della salvezza, che osserva la scena appoggiandosi a un elemento architettonico.

Lo sfondo è occupato da colonne classiche e un paesaggio collinare, che dilata lo spazio e rimanda a una dimensione eterna, fuori dal tempo. L’intera scena è incorniciata da una struttura sagomata con dorature, integrata armoniosamente nel pulpito ligneo.

Questa rappresentazione non ha solo valore artistico ma è una catechesi visiva profondamente radicata nel messaggio evangelico.

L’incontro tra Gesù e la Samaritana rompe barriere etniche, religiose e sociali: Egli si rivolge a una donna, per di più samaritana, per annunciare la salvezza. È un gesto rivoluzionario, che rivela la universalità del Vangelo e l’apertura della salvezza a tutti i popoli.

Il pozzo diventa simbolo della sete interiore dell’uomo: una sete che non può essere colmata dalle cose materiali, ma solo da Cristo, che offre l’acqua viva dello Spirito. La scena evoca la possibilità di una trasformazione interiore, di una conversione autentica.

Cristo si rivela alla Samaritana come il Messia e la donna, toccata dalla Verità, diventa a sua volta annunciatrice presso i suoi concittadini. È un chiaro segno che chi accoglie Cristo si trasforma in testimone.

Infine, le parole di Gesù sulla vera adorazione – “in spirito e verità” – spostano il centro del culto da un luogo fisico a una relazione viva con Dio. Il pulpito stesso, da cui viene proclamata la Parola, diventa metaforicamente il nuovo pozzo: da lì scaturisce l’acqua viva che disseta i fedeli.

Questa preziosa scena pittorica, dunque, oltre alla sua bellezza formale, custodisce un messaggio di misericordia, verità e annuncio che continua a parlare al cuore dei fedeli, invitandoli a un incontro personale con Cristo, sorgente di vita.

Francesco Di Rienzo