Capracotta saluta Papa Francesco: un legame scolpito nella pietra e nel cuore

Il lungo rintocco della campana maggiore della Chiesa Madre ha annunciato alla comunità di Capracotta la scomparsa di Papa Francesco. Un suono solenne, carico di emozione, che ha risuonato come un ultimo saluto al pontefice che, per molti capracottesi, resterà il “Papa più capracottese della storia”.

Un’affermazione che va oltre la semplice suggestione. Papa Francesco ha infatti intrecciato un legame autentico con il nostro paese, un vincolo profondo che affonda le sue radici nell’amicizia con il capracottese Pierino Campana, scomparso il 9 maggio dello scorso anno in Argentina. Un’amicizia sincera, coltivata nel tempo, che ha contribuito a mantenere viva una relazione speciale tra il Santo Padre e la nostra terra. Si racconta che, nei loro incontri, Papa Francesco abbia promesso all’amico: «Un giorno verrò a Capracotta».

Questo rapporto tra il Santo Padre e Capracotta è stato consacrato simbolicamente in un’opera d’arte che oggi assume un valore ancora più toccante. Lungo il “Viale delle Sculture in pietra”, sulla strada che da Capracotta conduce a Prato Gentile, un bassorilievo realizzato dallo scultore Antonio Di Campli ritrae Papa Francesco accanto a Papa Celestino V, figura emblematica della spiritualità abruzzese e molisana. L’iniziativa, voluta dai sacerdoti don Antonio e don Michelino Di Lorenzo e dall’imprenditore Ermanno D’Andrea, è diventata un simbolo di misericordia, pace, perdono e speranza: valori che hanno segnato l’intero Pontificato di Jorge Mario Bergoglio.

Oggi, nel ricordare la sua figura, Capracotta si stringe in un commosso raccoglimento. Il suo volto rimarrà scolpito non solo nella pietra del nostro viale ma soprattutto nella memoria di una comunità che ha riconosciuto in lui un testimone di fede e un messaggero di umanità.