Monte Campo. Foto: Angelo Evangelista
Capracotta è nel Molise, in provincia di Isernia, a 1421 metri s.l.m., ai confini con l’Abruzzo, adagiata su un crinale che divide la valle del fiume Sangro da quella del fiume Trigno, con il Monte Campo (1746 metri) e il Monte Capraro (1730) che svettano quasi a volerla proteggere
Il nome di Capracotta rievoca i passaggi nelle cronache nazionali dei tempi passati per le abbondanti nevicate che spesso ne provocano l’isolamento anche per diversi giorni.
Oggi, invece, Capracotta si è inserita a pieno titolo tra le località turistiche di importanza nazionale, per il grande lavoro di promozione che è stato portato avanti nell’ultimo decennio e per le infrastrutture che sono state realizzate a sostegno dello sviluppo turistico sia estivo che invernale. In particolare, l’organizzazione dello straordinario evento dei Campionati Italiani Assoluti di Sci di Fondo del 1997 ha sancito il riconoscimento definitivo di Capracotta quale stazione sciistica e punto di riferimento per lo sci di fondo agonistico di tutta l’Italia centro-meridionale.
Gli abitanti di questa splendida località hanno saputo valorizzare al meglio la neve, trasformandola da maledizione a risorsa; la neve che nel passato ha creato soltanto problemi, favorendo l’esodo di tanti Capracottesi, oggi è diventata un elemento trainante dell’economia locale. Accanto alle piste di sci di fondo, infatti, è sorto da pochi anni su Monte Capraro un moderno e funzionale comprensorio per lo sci alpino che completa l’offerta del turismo invernale e qualifica ulteriormente l’attività del locale Sci Club, uno dei più antichi d’Italia, fondato nel lontano 1914.
Capracotta è uno di quei posti che non si dimenticano facilmente, grazie alla straordinaria qualità ambientale, ai paesaggi mozzafiato che si presentano al visitatore, alla ricca varietà di boschi, alle incredibili sensazioni che la natura riesce a provocare con le sue immagini estemporanee, osservabili in tutte le stagioni e che sembrano dipinte da un pittore impressionista, per finire con la grande qualità umana dei suoi abitanti.
La montagna di Capracotta crea subito nel visitatore un rapporto di confidenzialità ed al tempo stesso di grande suggestione, mai incutendo timore, quasi a voler sedurre chi l’avvicina per la prima volta. Gli amministratori comunali, insieme alla Comunità locale hanno intrapreso la strada giusta con la piena valorizzazione del proprio territorio, a cominciare dall’ambiente che vede nel “Giardino della Flora Appenninica” il suo scrigno più prezioso. Si tratta di un orto botanico naturale che si estende su 10 ettari, situato a circa 1550 metri s.l.m. lungo la strada che porta a Prato Gentile, dove crescono spontaneamente circa 300 specie distribuite in vari ambienti che vanno dalla faggeta, ai cespuglieti, alle zone umide, agli habitat rocciosi e rupestri. Unitamente a queste specie spontanee, con la collaborazione dell’Università del Molise, è in atto un lavoro di introduzione di diverse specie botaniche rappresentative degli habitat montani più interessanti dell’Appennino centrale e meridionale. Il Giardino rappresenta un importante presidio ambientale per lo studio della biodiversità al servizio di tutto il territorio molisano. Questo è, senza dubbio, un segnale forte per lo sviluppo futuro della Comunità locale, dove il rapporto tra economia ed ambiente viene messo al primo posto e si punta decisamente su un turismo intelligente e di qualità, escludendo il turismo di massa con il conseguente inevitabile consumo quotidiano del territorio.
A breve, nel Giardino sarà realizzato un percorso per disabili e per non vedenti che rappresenta un ulteriore motivo di orgoglio per Capracotta, perché dimostra come sia possibile coniugare le politiche ambientali con le politiche sociali, avendo attenzione per i soggetti più deboli.
L’ambiente a Capracotta significa, inoltre, poter percorrere, a piedi, a cavallo o in mountain bike, ben 130 Km di sentieri in mezzo alle aree più significative e suggestive, perfettamente tracciati e segnalati oltreché riportati su una guida pratica. Capracotta è anche qualità delle produzioni alimentari, con le antiche tradizioni del settore lattiero-caseario che vedono nel “Pecorino di Capracotta” e nei vari formaggi prodotti con il latte vaccino, come il Caciocavallo dell’Alto Molise, la stracciata, le manteche, alcuni dei capolavori più significativi e rappresentativi dell’arte casearia italiana. Meritano senz’altro di essere ricordate, inoltre, le famose “Lenticchie di Capracotta”, con produzione molto limitata, ma considerate autentiche prelibatezze; così come meritano attenzione le varie produzioni artigianali di salumi ed i prodotti a base di tartufi.
Candido Paglione
Fonte: www.profesnet.it, anno 1999