Me la raccontava mio nonno Ruggiero. Era un giovane sarto di cui non ricordo il nome. A Capracotta è famoso.
Un giorno a Milano salì su un treno che andava in Puglia. Un treno di emigranti che tornavano al Sud. Una volta vi erano gli scompartimenti per 6 persone. Entrò in uno di essi e trovò 5 posti occupati. Sul sesto vi era un cappello poggiato evidentemente per evitare che altri entrassero nello scompartimento.
Il sarto domandò gentilmente: “Di chi è questo cappello?”. Gli fu risposto: “Di un signore!”. Ed egli: “Grazie! Quel signore sono io”. Dopodiché appese il cappello, si sedette e nessuno lo disturbò…
Franco Valente