Birmingham, Regno Unito, “World Cheese Award 2013”: una giuria di esperti internazionali della “Guild Fine of Food” premia il caciocavallo stagionato Di Nucci inserendolo nella categoria dei formaggi vincitori del Supergold, cioè nella lista dei 58 formaggi migliori del mondo. I giudici si sono espressi su un campione di circa 2600 formaggi presentati come anonimi, assegnando a 700 di questi le medaglie Bronze, Silver, Gold, Supergold.
Dopo i tanti riconoscimenti a livello nazionale e europeo, il Caseificio Antonio Di Nucci di Franco Di Nucci comincia, dunque, a mietere successi anche in ambito mondiale. Capracotta-Vastogirardi-Agnone rappresentano le carte vincenti del Caseificio che Franco ha saputo portare a vette eccelse. Dicevamo Capracotta perché il padre Antonio, capracottese, ha tracciato la strada ad Agnone nel lontano 1955, seguendo le orme del padre Giovanni. Ida Antenucci, sua moglie, nativa di Vastogirardi, lo ha sempre assecondato dividendosi tra famiglia e latteria e Franco, pur laureato in Storia e Filosofia, ha coniugato bene i suoi studi con la sua azienda.
La notizia è rimbalzata ieri, in diretta, sui social network grazie a un messaggio postato su facebook da Serena, figlia di Franco Di Nucci, titolare del caseificio. «L’emozione è indescrivibile- ha aggiunto Serena-. Ancora una volta la nostra azienda, Agnone, il nostro Molise e l’Italia salgono sul gradino più alto del podio a confermare che l’amore per ciò che si fa rende possibile ciò che non penseresti mai lo sia. La passione e il rispetto ricompensano con l’onore. A tutti voi, che quotidianamente ci sostenete con il vostro affetto, la vostra stima e il vostro apprezzamento, dedichiamo il riconoscimento più grande che ci sia mai stato assegnato. Alle undici generazioni che ci hanno preceduto: PER ARTEM AD ASTRA».
E se un detto antico recitava ” foglia, figlie a foglia e re sciure pe la sumènda!” (I cavoli sono figli di cavoli e i fiori servono per il seme!) le undici generazioni che si sono susseguite da Lonardo di Nuccio (aggiungendoci la generazione di Serena, Antonia e Francesco, figli di Franco e Rosetta Saia) continueranno nel solco già tracciato.